A Palazzo di Toppo Wassermann con gli studiosi di manoscritti e libri antichi

La scrittura, la più grande invenzione dell'umanità

Sabato 3 dicembre i “detective” della scrittura incontrano gli studenti delle scuole secondarie

All’Università di Udine appuntamento con i “detective” della scrittura dedicato agli studenti delle scuole secondarie, e a tutti gli interessati, sabato 3 dicembre, dalle 9.30, a Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona 92, Udine). L’incontro è infatti dedicato a “La più grande invenzione dell’umanità”. Gli studiosi italiani dei manoscritti e dei libri antichi, riuniti all’Ateneo friulano per il 40esimo anniversario dell’Associazione dei paleografi e diplomatisti, faranno tre brevi lezioni sulla fabbricazione del libro manoscritto, il passaggio dalla scrittura maiuscola alla minuscola, i documenti falsi o falsificati.

«La paleografia, la diplomatica e la codicologia, infatti – spiega la presidente dell’Associazione, Laura Pani, docente di paleografia del Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine – indagano le testimonianze scritte del passato e la storia delle forme grafiche, interpretandole, studiandone le tecniche esecutive, datandole e localizzandole».

Il tema del primo incontro (alle 9.30) è “La fabbrica del codice”. Un libro manoscritto è infatti il prodotto di una serie di operazioni artigianali che servono ad allestirlo come contenitore di un testo. A parlarne sarà Marilena Maniaci, dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale. «I procedimenti per la sua ‘fabbricazione’, perfezionati nel corso di molti secoli – spiega Maniaci –, sono stati qualche volta descritti, e tali descrizioni, spesso simili a delle ricette, sono giunte fino a noi. Nella lezione saranno presentate alcune di queste fonti antiche e medievali e la loro applicazione».

“Quando il corsivo si scriveva… All’origine della minuscola greca e di quella latina” è invece il titolo della seconda lezione, che inizierà alle 10.15. Interverranno Daniele Bianconi, dell’Università di Roma “La Sapienza”, e Paolo Fioretti, dell’Università di Bari “Aldo Moro”. La comparsa di una scrittura non più maiuscola, ma minuscola, è stata, nella storia della scrittura a mano, un momento fondamentale, che ha condizionato il nostro attuale modo di scrivere e al quale si possono far risalire anche i caratteri stampati che oggi leggiamo. «In questa lezione – anticipano Bianconi e Fioretti – verranno spiegate le ragioni e le modalità di questo passaggio, nel mondo greco e in quello latino».

L’ultimo seminario, alle 11, intitolato “La verità viene sempre a galla… o quasi. Il diplomatista detective”, sarà tenuto da Cristina Carbonetti, dell’Università di Roma «Tor Vergata». In questo intervento si parlerà dei documenti falsi, prodotti in gran numero nel medioevo, delle ragioni per cui sono stati prodotti e del metodo seguito dagli studiosi per individuarli e ‘smascherarli’. «Si tratta – sottolinea Carbonetti – di un tema classico della paleografia e della diplomatica, che nel XVIII secolo ha determinato la nascita di queste discipline».

Sullo stesso tema

Venerdì 29 Maggio

Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere

Fino al 4 ottobre a Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia una mostra sulla bella scrittura