Martedì 29 e mercoledì 30 maggio a palazzo Florio

La traduzione poetica attraverso i secoli, scienza e prassi

Al settimo incontro annuale dei filologi e storici
della lingua italiana 18 relatori esperti del settore

        La traduzione poetica sarà il tema conduttore del settimo incontro annuale dei filologi e storici della lingua italiana organizzato dal dipartimento di Italianistica dell’università di Udine. Appuntamento con il convegno “Teoria e prassi della traduzione poetica” martedì 29 dalle 15.30 e mercoledì 30 maggio dalle 9.30 nella sala Florio di palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine. Il convegno seguirà l’evolversi all’interno della letteratura italiana di una scienza teorica e di una prassi relativa alla traduzione che attraversa i secoli e arriva fino a noi. «L’argomento – spiega Antonio Daniele, docente di linguistica italiana all’università di Udine e organizzatore dell’evento – riguarda un tema vastissimo, non nuovo e tuttavia sempre assai appassionante, la traduzione. L’attenzione sarà puntata soprattutto sugli aspetti più propri della traduzione letteraria e poetica, vale a dire sopra i valori stilistici e metrici, come i più ardui e carichi di valenze culturali ed estetiche».
 
        Diciotto relatori, tutti provenienti dal mondo accademico, specialisti nei singoli ambiti del settore, si occuperanno di alcuni dei più insigni traduttori e teorici della traduzione che maggiormente hanno onorato la scena letteraria italiana, da Sperone Speroni a Lorenzo Magalotti, da Annibal Caro a Cornelio Bentivoglio, da Giuseppe Conti a Melchiorre Cesarotti, da Vincenzo Monti a Ippolito Pindemonte, da Ugo Foscolo a Giacomo Leopardi fino ai contemporanei. L’intervento di studiosi esperti di lingue e letterature europee metterà in luce il fenomeno della traduzione come elemento di valenza sociologica, oltre che poetica e linguistica. Si parlerà quindi anche di alcuni massimi traduttori e speculatori stranieri: François-René de Chateaubriand, Madame de Stäel, Percy Bysshe Shelley, Charles Baudelaire.
 
            Martedì 29 maggio dalle 15.30 interverranno Ivano Paccagnella su “Traduzione e adattamento nel teatro del Cinquecento”; Silva Contarini su “Conti e Racine. La traduzione dell’Athalie”; Renzo Rabboni con “Appunti su Antonio Conti traduttore”; Antonio Daniele sulla “Teoria e prassi della traduzione in M. Cesarotti”; Ilvano Caliaro su “Ippolito Pindemonte traduttore” e Mario Richter su “Tradurre Baudelaire”. Mercoledì 30 maggio dalle 9.30 spazio a Tina Matarrese con “L’Iliade del Monti e il ‘canto’ dell’epica”. Francesco Rognoni parlerà di “Shelley traduttore di Dante” e Gianfelice Peron di “Giacomo Acerbi e Madame de Stäel”. Elisa Gregori illustrerà “Chateaubriand traduttore” e Giorgio Faggin “Heine nel Veneto (le versioni di Mario Andreis)”.
 
            Nel pomeriggio dalle 15.30 Anna Vera Calimani Sullman affronterà “Le tradizioni dell’Ultimo dei Mohicani”; Remo Faccani gli “Equivalenti metrici nelle traduzioni dal russo all’italiano”. Anna Panicali si soffermerà su “Mario Luzi e Leone Traverso: un’amicizia sotto il segno della traduzione”; Gino Belloni si occuperà di “Salvatore Quasimodo: prove di traduzione”, Rienzo Pellegrini di “Pier Paolo Pasolini traduttore in friulano”. Chiuderà il convegno Rodolfo Zucco con “Cesare Viviani traduttore di Verlaine”.

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