A 150 anni dall’Unità del Paese, occorre guardare al prossimo secolo e mezzo con il senso di un nuovo presente. Attorno a questa sfida ruoterà il tema “Italia 1861. Italiani 2011. L’Italia, illimitatamente futura”, scelto come filo conduttore delle attività del 49° Laboratorio internazionale della comunicazione, in programma a Gemona dal 21 luglio al 13 agosto, in una cornice di eventi posti sotto il segno dell’approfondimento sul mondo d’oggi. Il Lab 2011, sulla scorta della riflessione e delle parole di un grande poeta contemporaneo, Mario Luzi, mette al centro “l’antico sogno di un Paese da costruire, di un’Italia perennemente da fare”, cioè appunto, “illimitatamente futura”.
Un’indagine articolata e nutrita da più voci, com’è nello stile del Lab, che nelle passate recenti edizioni si è soffermato su “Circostanze incendiarie” (2008), “Il mondo alla rovescia” (2009) e “Unitedcolors.it Giovani meticci connessi” (2010).
“Oggi abbiamo uno Stato, ma uno scarso senso del bene comune e poco orgoglio di un’identità”, ha affermato il direttore del Lab Emanuela De Marchi, nel corso della conferenza stampa di presentazione avvenuta oggi (martedì 19 luglio), presso il rettorato dell’Università di Udine. “Ma la nazione Italia – ha proseguito - esiste nella nostra cultura da secoli, e il resto è tutto da costruire. Ed è proprio a questa Italia da fare che guarda il Lab – ha concluso -, attraverso l’incontro con personaggi destinati a lasciare un segno nell’edificazione del Paese”.
Presenti all’illustrazione del Lab 2011 il presidente della Deputazione per il Laboratorio prof. Franco Frilli, il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, Nicola Strizzolo, delegato del rettore per i rapporti tra ateneo e Lab e l’assessore comunale di Gemona Stefano Marmai. “Questo corso estivo di lingua e cultura italiana – ha sottolineato il prof. Frilli -, unico in Italia per la sua impostazione fortemente laboratoriale, ha portato in regione dal 1980 ad oggi 2900 persone da circa 100 Paesi del mondo, desiderose di conoscere l’italiano e di operare creativamente in gruppo”. Il rettore Compagno, ha evidenziato come “A Gemona si sia creata negli anni una triangolazione virtuosa tra Lab, Comune e Università, in cui la cultura ha avuto un ruolo principale, facendo da volano alle vocazioni del territorio, che ha saputo cogliere queste opportunità. Un modello vincente – ha concluso – che potrebbe essere esportato anche in altre località della regione”.
Il Comune di Gemona, impegnato nel progetto “Città dello sport e del ben stare”, crede nel valore della presenza del Lab, ha detto l’assessore a Sport, Cultura e Turismo, Stefano Marmai, “tanto da aver aumentato il proprio sostegno per l’edizione 2011”.
Premio Gamajun
In questo incessante processo dell’unità intesa come anelito alla coesione e alla condivisione, il Lab riconosce un ruolo fondamentale alla fraternità e all’impegno per la promozione della pace. A testimoniarlo sarà, infatti, il Premio Gamajun International Award-Premio Bruno De Marchi, quest’anno giunto alla sua 21ª edizione. Il prestigioso riconoscimento verrà consegnato il 22 luglio al Teatro sociale di Gemona (ore 19.15) alla Comunità di Sant’Egidio, movimento di laici fondato da Andrea Riccardi a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II, che oggi conta oltre 50 mila aderenti ed è impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in più di 70 Paesi dei cinque continenti.
Ritirerà il premio il vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio, il quale, nel pomeriggio (ore 17, presso Casa dello Studente) sarà protagonista di un incontro sul tema della fratellanza nella Comunità di Sant’Egidio.
Nominato nel 2002 dalla Santa Sede presidente della Federazione biblica cattolica internazionale e dal 2004 presidente della Commissione Ecumenismo e dialogo della Conferenza episcopale italiana, monsignor Paglia è autore, insieme con Franco Scaglia del libro “In cerca dell’anima – Dialogo su un’Italia che ha smarrito se stessa” (Edizioni Piemme, 2010).
Numeri e attività del Lab 2011. Sono un centinaio i partecipanti, tra laureati, ricercatori, laureandi, artisti e studiosi della cultura e della società italiana che arriveranno a Gemona da 37 Paesi: Albania, Algeria, Armenia, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Croazia, Germania, Giappone, Grecia, Guatemala, Guinea-Bissau, Iran, Italia, Irlanda, Libano, Macedonia, Malta, Messico, Palestina, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Siria, Slovacchia, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria, Usa, Uzbekistan e Venezuela.
Corso superiore di lingua e cultura italiana, il Lab – del quale è presidente onorario il rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno - è anche uno spazio di invenzione creativa, che sviluppa, spiega De Marchi, “occasioni di dialogo e strategie di pace tra popoli e culture” in una regione come il Friuli Venezia Giulia, da sempre crocevia e luogo d’incontri. “Uno spazio favorevole alle relazioni – aggiunge il direttore – soprattutto tra Europa occidentale ed Europa orientale, ma con prospettive planetarie”.
Il tema al centro del Lab sarà affrontato attraverso tre ambiti (lingua, lettere e arti, socio-politica e ambiente), mentre la sezione Laboratorio prevede quattro momenti integrati: aggiornamento linguistico e culturale, creatività nelle “botteghe” del pomeriggio, convegni internazionali di studio, ricerche individuali in emeroteca, biblioteca, videoteca e nella Cineteca del Friuli di Gemona. Inoltre l’attività è integrata con numerosi appuntamenti ed eventi (spettacoli, concerti, esposizioni, convegni, incontri e il Premio) aperti al pubblico della regione.
FONTE: UFFICIO STAMPA LAB