Approvato da Senato accademico e Consiglio di amministrazione

L'Università di Udine adotta il Codice Etico

Obiettivo: rafforzare la cultura della responsabilità, evitare discriminazioni
e abusi, impedire nepotismi e favoritismi

Il Codice Etico fa il suo ingresso all’Università di Udine. Per la prima volta l’ateneo si è dotato di questo strumento volto a rafforzare la cultura della responsabilità in tutta la comunità accademica, evitare ogni forma di discriminazione, abuso e molestie, impedire nepotismi e favoritismi, nonché regolare eventuali casi di conflitto di interessi o di proprietà intellettuale. Il testo, un preambolo e 15 articoli, è stato predisposto da una Commissione ad hoc presieduta dal prorettore Leonardo Sechi, ed emanato con delibera del Consiglio di amministrazione e del Senato Accademico. Il Codice entra a far parte dell’ordinamento dell’ateneo recependo il dettato della legge di riforma dell’università (L. 240/2010, n. 240) che ne prevede l’adozione in tutti gli atenei italiani entro il 28 luglio.
 
«Il Codice – sottolinea il rettore Cristiana Compagno – concorre all’individuazione dei valori fondamentali al cui conseguimento partecipa l’intera comunità universitaria attraverso il pieno riconoscimento e il rispetto dei diritti individuali». Definisce inoltre le regole di condotta da applicare nell’ambito della comunità stessa, integrando quelle stabilite dall’ordinamento della Repubblica e dagli altri ordinamenti, nazionali e internazionali.
 
La scelta di dotarsi di un Codice Etico rappresenta infatti la risposta all’esigenza di prevedere norme di comportamento in settori legati alla vita accademica sui quali non intervengono, necessariamente, le normative nazionali. «Il Codice – spiega Sechi – è il presupposto necessario per ogni attività accademica, e rappresenta una precisa forma di assunzione d’impegno di tutto il personale, docente e tecnico-amministrativo, e degli studenti, nei confronti dell’istituzione universitaria, dei colleghi e quindi, più in generale, verso tutti i soggetti partecipi della vita d’ateneo».
 
La Commissione che ha redatto il Codice è composta, oltre che dal presidente Leonardo Sechi, dai membri interni Angelo Vianello, Gabriele De Anna, Dimitri Girotto, Francesco Nazzi, Andrea Lucatello e Lara Martinelli, e dal componente esterno Pierluigi Di Piazza.
 
In particolare, nel Codice viene rifiutata ogni discriminazione di carattere religioso, di genere o di orientamento sessuale; vengono respinti gli abusi e le molestie di natura sessuale; viene promossa la libertà di ricerca e di insegnamento; viene tutelata la proprietà intellettuale al fine di evitare situazioni in cui si configuri il reato di plagio; vengono regolamentati gli eventuali casi di conflitto di interessi; viene rifiutata ogni forma di nepotismo, di favoritismo e ogni possibile abuso di potere. Infine, il Codice introduce sanzioni da irrogare in caso di accertamento di violazioni. Queste saranno previste dai suoi regolamenti interni e saranno applicate, su proposta del rettore, dal Senato accademico, ove non ricadano sotto la competenza del Collegio di disciplina.