Progetto di ricerca dipartimentale – PRID 2018 NIMHE

Non-theatrical film e non-broadcast video: etiche e politiche di conservazione e trasmissione

Giovedì 19 dicembre, alle 9 Salone del Tiepolo, Palazzo Caiselli, giornata di studi sul patrimonio audiovisivo

Giornata internazionale di studi, dedicata alla definizione di best practices di preservazione, accesso e valorizzazione del patrimonio audiovisivo non-broadcast e non-theatrical.

L’appuntamento, dal titolo Non-theatrical film e non-broadcast video: etiche e politiche di conservazione e trasmissione, organizzato da Diego Cavallotti, Lisa Parolo, Cosetta Saba, Simone Venturini del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale, dell’Università degli Studi di Udine, si svolgerà giovedì 19 dicembre, dalle ore 9 nel Salone del Tiepolo a Palazzo Caiselli (vicolo Florio 2/b).

A partire dal progetto di ricerca di interesse dipartimentale Non-theatrical film e non-broadcast video: excavating a neglected media heritage – l’obiettivo della giornata di studi è approfondire le problematiche legate alle politiche ed etiche che concernono la gestione di tali insiemi patrimoniali.

Tali materiali risultano difformi per tipologia (di famiglia, d’artista, industriali, medici ecc.), per le tecnologie non professionali impiegate, per le loro destinazioni al di fuori delle reti “mainstream”. Il quadro espistemico, storiografico e pragmatico da cui provengono e di cui sono traccia necessita quindi di politiche di preservazione non pienamente sovrapponibili a quelle tradizionali: si pensi al loro statuto materiale, testuale e palinsestuale (le relazioni stratificate con altre fonti e materiali, le copie uniche o con una tiratura molto limitata), ma anche alla loro collocazione storica (non di rado situate presso archivi pubblici e privati che non hanno, nella maggior parte dei casi, strumenti, finanziamenti e know-how adeguati).

Le attenzioni e le azioni indirizzate a questa parte del patrimonio audiovisivo enunciano un atto politico, volto a salvaguardare una memoria plurale e complessa. Il “passaggio all’atto” implica poi una serie di scelte che coinvolgono in prima istanza la loro enorme mole e le aporie tra l’attenzione alla loro complessità e differenza e i limiti delle possibilità concrete di destinare a tutte le occorrenze adeguate cure e attenzioni, invocando così, tra le pieghe delle pratiche, lo spettro mai sopito della selezione. Inoltre, nonostante gli affondi di ampio respiro avanzati negli ultimi anni e volti a chiarire il loro statuto giuridico, la molteplicità degli attori coinvolti - committenti, eredi, artisti, istituzioni che le conservano - delinea un quadro legale che complica non poco le modalità di conservazione. Senza contare il ruolo di conservatori, studiosi, curatori, artisti, le cui decisioni incidono fortemente sulle modalità e possibilità di trasmissione futura.

A partire da queste prime considerazioni, la giornata di studi si pone l’obiettivo di proporre casi e ambiti emblematici delle problematiche etiche, delle idee e delle politiche messe in atto durante il trattamento e la valorizzazione di questo particolare patrimonio con l’intento, attraverso di esso, di tornare a valutare il senso attuale dei concetti di “originalità”, “autenticità”, “integrità”, “selettività” e “reversibilità”.

 

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