Progetto Spaziaperti con Asufc, Università di Udine, Fondazione Friuli, Centro Micesio

Nuovo percorso didattico nella sede di Pagnacco dell’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei

Nove giovani seguiti dall’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale hanno ideato e realizzato 25 pannelli informativi

Hanno ideato e realizzato 25 pannelli divulgativi che raccontano le attività didattiche e di ricerca in agricoltura, acquacoltura e zootecnia svolte nelle sedi di Pagnacco e Sant’Osvaldo, a Udine, dell’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” dell’Ateneo friulano. Protagonisti di questa operazione sono nove giovani in condizione di fragilità seguiti dall’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) nell’ambito del progetto Spaziaperti. Un progetto realizzato dall’Asufc con l’Università di Udine, il Centro solidarietà giovani “Giovanni Micesio” e il sostegno della Fondazione Friuli. Una esperienza di partecipazione e crescita professionale e sociale con ricadute positive sul benessere individuale grazie anche al contesto naturale in cui si è realizzata. Un progetto che si inquadra anche nella nuova veste dell’Azienda agraria riconosciuta come “Fattoria didattica e sociale” dall’Ersa.

Nella sede di Pagnacco dell’Azienda “Servadei” è stato inaugurato il “Percorso didattico” realizzato con i pannelli del progetto Spaziaperti. Un itinerario suggestivo che si snoda fra prati, pascoli, animali, greggi e boschette dove i pannelli hanno una funziona fondamentale per informare i visitatori. Le due sedi dell’Azienda agraria infatti sono costante meta di visite scolastiche e scientifiche da parte di gruppi di ricercatori da tutta Italia e non solo. Ma i percorsi didattici della “Servadei” si legano anche a temi che diventano sempre più importanti per la vita nel nostro pianeta: la conservazione della biodiversità, i cambiamenti climatici, il fabbisogno di alimenti, l’importanza dell’autoproduzione.

Alla presentazione sono intervenuti il direttore dell’Azienda agraria, Piergiorgio Comuzzo; la responsabile del Servizio professionale sociale dell’Asufc, Adriana Bressan; il direttore della Direzione Servizi sociosanitari dell’Asufc, Massimo Di Giusto; il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton; il presidente del Centro “Giovanni Micesio”, don Giuseppe Faccin; il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini; la referente del Percorso didattico, Lucia Piani; e i referenti operativi del percorso formativo dei ragazzi, Rosanna Pavisano e Oscar Serafini del Centro di formazione professionale “.lab” di Udine.

«Spaziaperti – ha detto Pinton – è uno splendido progetto di inclusione e apertura verso il territorio supportato da una straordinaria passione di tutte le persone che hanno partecipato. Dobbiamo utilizzare sempre più questi progetti per consolidare e aumentare le collaborazioni in progetti di inclusione».

Il direttore dei Servizi sociosanitari dell’Asufc, Di Giusto, ha voluto «ringraziare tutti i protagonisti del progetto per la passione e la professionalità che hanno impegnato nel realizzarlo».

Per Morandini «questa progettualità è una espressione ai massimi livelli di un territorio che fa sistema. L’Azienda agraria può fare la differenza per l’Università di Udine in termini di attrattività e di produttività che con questo straordinario progetto di inclusione sociale può fare la differenza».

Il presidente del Centro Micesio, don Faccin, ha sottolineato come «grazie a questo progetto le persone con disabilità, messe in determinate condizioni, hanno dato un’altra volta dimostrazione di poter esprimere molte ed elevate abilità».

Il progetto rientra in una convenzione tra il Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine e l’Asufc, in questo caso con il Servizio professionale sociale della Direzione Servizi sociosanitari.

I pannelli

I pannelli riguardano, in generale, la storia dell’Azienda e delle due sedi. Per quanto riguarda la sede di Sant’Osvaldo spiegano: l’itinerario delle rogge, la banca del germoplasma (biodiversità conservata), la biodiversità coltivata, i luoghi della ricerca (i lisimetri, la tettoia scorrevole, la capannina meteorologica), i campi (vigneti, frutteti, le colture erbacee), la storia antica (il Tumulo), il prato stabile e le stagioni. Quelli della sede di Pagnacco, invece, illustrano: la stalle e le vacche, gli acquari e i pesci, il pascolo, il panorama, il boschetto dei tassi, il parco degli ungulati (daini), le voliere, l’ovile (le pecore e la filiera), i carnivori e il loro recupero.

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