In ricordo di Giancarlo Ricci

Per oltre trent'anni assistente di lingua e letteratura spagnola

Giancarlo Ricci

Martedì 24 giugno, all’età di 84 anni, è venuto a mancare Giancarlo Ricci. Per 35 anni, dall’anno accademico 1971–1972 all’anno accademico 2004–2005, il professor Ricci è stato assistente ordinario di Lingua e letteratura spagnola all’Università di Udine, dove ha svolto la propria attività di docente, studioso e traduttore, attingendo alle proprie ampie conoscenze e con serietà e impegno indefessi, caratteristiche unite alle doti che chi ha lavorato al suo fianco non può dimenticare: generosità scientifica e umana, gentilezza, riservatezza, e una passione contagiosa per l’insegnamento. Queste sue belle qualità furono celebrate un anno dopo il pensionamento, il 16 novembre 2006, durante la giornata in suo onore “Tra il Friuli e la Spagna: omaggio a Giancarlo Ricci”, organizzata da Renata Londero, con la collaborazione di Sagrario del Río e Luis Luque Toro, e con il sostegno di Silvana Serafin, allora direttrice del Dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze.

Gli esordi di Giancarlo Ricci, nella prima metà degli anni Settanta del secolo scorso, furono quasi eroici, perché segnati dalla sua fervida partecipazione al dibattito e alle manifestazioni cittadine per la creazione dell’Università di Udine. In seguito, dal 1978, nella neonata Facoltà di Lingue e letterature straniere, e soprattutto nello storico “Istituto di filologia romanza”, a Palazzo Caiselli ‒ la sua seconda casa ‒, per lungo tempo Giancarlo si è preso cura (è il caso di dirlo!) dei corsi udinesi di Lingua e letteratura spagnola, in tutti i loro aspetti: didattico, scientifico e gestionale occupandosi perfino della redazione e della stampa della Guida per gli studenti.

Alla sua intensa e costante attività in aula si è aggiunta l’organizzazione di conferenze e convegni: memorabile fu quello che organizzò per i giorni 16 e 17 aprile 1998, con l’appoggio di Sagrario del Río e Luis Luque Toro: ebbe il suggestivo titolo “La luna e la morte” e si incentrò su Federico García Lorca, richiamando molti e noti specialisti italiani ed esteri e ospitando uno splendido spettacolo canoro finale, offerto dal Coro dell’Università di Málaga.

Per quanto riguarda, invece, gli orientamenti di ricerca in ambito romanzo e ispanistico, gli studi di Giancarlo Ricci hanno percorso tre direttrici principali: la lingua e le lettere della Galizia, i rapporti letterari fra Italia e Spagna, il lavoro di mediazione interlinguistica e interculturale tra il natìo Friuli e la patria spagnola di adozione. Con la Galizia Giancarlo stabilì vincoli umani e professionali molto stretti e duraturi, fin da quando, nell’anno accademico 1973–1974, fu lettore di italiano presso l’Università di Santiago de Compostela, con cui aprì un accordo Erasmus tuttora molto richiesto dai nostri studenti; a Santiago tornò come “profesor visitante” nell’anno accademico 1994–1995, per impartire un corso sull’italiano regionale. Al suo amore per la Galizia si legano le fruttifere ricerche e pubblicazioni su Rosalía de Castro, ma soprattutto, sul grande romanziere, poeta e drammaturgo Álvaro Cunqueiro, a cui Giancarlo ‒ fra i pochissimi in Italia ‒ dedicò, dapprima, la tesi dottorale, diretta da Giovanni Allegra, e successivamente numerosi articoli e traduzioni italiane di notevole interesse.

Ma il professor Ricci non ha restituito nella nostra lingua soltanto il maestro galego: pregevoli sono, per esempio, le sue versioni di Juan Ramón Jiménez e Juan Goytisolo, a cui affiancò saggi e monografie su Antonio Machado, Jorge Guillén e Camilo José Cela. Infine, il Friuli e la Spagna si danno la mano non solo nel contributo di Ricci al dizionario bilingue friulano–spagnolo curato da Sandra Capello e Gianni Nazzi nel 2005, oppure in libri su miti, leggende e piatti tipici friulani, ma pure nell’edizione in lingua spagnola di una stupenda silloge lirica di Domenico Zannier (Sueño de luna y lunes, Udine, Istitût di Studis Furlans, 1993). Ultime, ma non meno importanti, sono le raffinate riproposte friulane di due capolavori letterari ispanici senza tempo: le Coplas por la muerte de su padre di Jorge Manrique (1983) e Yerma di García Lorca (1987). Infine, per anni fu alla guida dell’Istitût di Studis Furlans e con Gianni Nazzi scrisse Il meglio della cucina friulana (1982) e il Dizionario fraseologico italiano-friulano (1995).

In ricordo di quanto Giancarlo Ricci ha scritto e ha fatto, spesso in modo del tutto disinteressato, a favore della “sezione di spagnolo” dell’Ateneo, ma anche memore della gran bella persona che era, l’area udinese di ispanistica e ispano-americanistica, assieme alle e ai docenti e amministrativi del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società si stringe con dolore e affetto alla cara moglie Daniela, ai figli e alla famiglia tutta.