14 Maggio 2020 –
Senza informazione consapevole non c’è democrazia
Le conclusioni del seminario “Ricerca nel Web: tra Scienza e Fake” con Andrea Cuna
“La salvaguardia della democrazia passa attraverso un’informazione consapevole (Information Literacy)”. Queste le conclusioni dell’incontro con Andrea Cuna - docente di Catalogazione e Information Science presso il Corso di laurea in Beni culturali e di Applicazioni e servizi digitali per il Web, presso la laurea magistrale in Storia dell'arte e conservazione dei beni storico-artistici dell’ Università Udine - svoltosi questa mattina online, patrocinato dal Comune di Gorizia e dall’Ordine dei Giornalisti, in collaborazione con Uni-Ferpi Gorizia.
Andrea Cuna ha parlato del problema della disinformazione, analizzando in contrapposizione il polo delle fake e quello della ricerca. Sia gli algoritmi del web che dei social network, attraverso la profilazione, propongono agli utenti informazioni strettamente personalizzate, andando a creare un effetto “filter bubble”, una sorta di angolo di conforto in cui l’utente riceve solo determinate news, connesse ai propri interessi, per cui ha poche armi per poter discernere da questa massa quelle vere da quelle false.
Attraverso la profilazione, che si sviluppa su vari livelli quali di conoscenza, di socialità, di persona fisica, vengono proposti anche contenuti pubblicitari, che determinano il successo di queste piattaforme. In questo panorama avviene la ricerca attraverso le piattaforme come Google, con lo scopo di ottenere conoscenza, in cui i risultati compaiono per ordine di rilevanza.
La giornata, introdotta dai saluti istituzionali dell’assessora comunale di Gorizia all’Università, Chiara Gatta, è frutto della sinergia fra Comune e Università di Udine, in particolare per quanto riguarda il corso di Comunicazione mobile e nuovi media del professor Nicola Strizzolo. L’evento si appoggia sul contributo organizzativo del Progetto Identità Digitale RP, WE are Uniud, delle tutor Cego e delle studentesse Maria Mattaloni e Federica Vassallo.
La serie di appuntamenti realizzati attraverso questa collaborazione avrà come ultimo incontro l’intervento di Giulio Lughi, intitolato “Intelligenza Artificiale, Cultura. La creatività artistica secondo Lev Manovich”. Lughi, già professore di Media Digitali nell’Università di Torino, è uno dei primi studiosi in Italia dell'impatto del digitale in ambito umanistico, formazione dell’immaginario e creatività digitale. Manovich è interprete e precursore della cultura mediatica digitale che si occupa del rapporto tra il digitale e la persona, teoria della new media art e studi di software.
Andrea Cuna ha parlato del problema della disinformazione, analizzando in contrapposizione il polo delle fake e quello della ricerca. Sia gli algoritmi del web che dei social network, attraverso la profilazione, propongono agli utenti informazioni strettamente personalizzate, andando a creare un effetto “filter bubble”, una sorta di angolo di conforto in cui l’utente riceve solo determinate news, connesse ai propri interessi, per cui ha poche armi per poter discernere da questa massa quelle vere da quelle false.
Attraverso la profilazione, che si sviluppa su vari livelli quali di conoscenza, di socialità, di persona fisica, vengono proposti anche contenuti pubblicitari, che determinano il successo di queste piattaforme. In questo panorama avviene la ricerca attraverso le piattaforme come Google, con lo scopo di ottenere conoscenza, in cui i risultati compaiono per ordine di rilevanza.
La giornata, introdotta dai saluti istituzionali dell’assessora comunale di Gorizia all’Università, Chiara Gatta, è frutto della sinergia fra Comune e Università di Udine, in particolare per quanto riguarda il corso di Comunicazione mobile e nuovi media del professor Nicola Strizzolo. L’evento si appoggia sul contributo organizzativo del Progetto Identità Digitale RP, WE are Uniud, delle tutor Cego e delle studentesse Maria Mattaloni e Federica Vassallo.
La serie di appuntamenti realizzati attraverso questa collaborazione avrà come ultimo incontro l’intervento di Giulio Lughi, intitolato “Intelligenza Artificiale, Cultura. La creatività artistica secondo Lev Manovich”. Lughi, già professore di Media Digitali nell’Università di Torino, è uno dei primi studiosi in Italia dell'impatto del digitale in ambito umanistico, formazione dell’immaginario e creatività digitale. Manovich è interprete e precursore della cultura mediatica digitale che si occupa del rapporto tra il digitale e la persona, teoria della new media art e studi di software.