Approvato da Senato e CdA il bilancio di previsione 2009

Tagli di 2,5 milioni di euro per il 2009, confermati gli investimenti in ricerca

Avvio del piano pluriennale di rientro: entro il 2011
spese ridotte di ulteriori 7 milioni di euro

Il Rettore: «scelte di rigore che affrontiamo
con responsabilità e coraggio»

Ristrutturazione e riqualificazione della spesa con un taglio complessivo nel 2009 dei costi di funzionamento dell’Ateneo, rispetto al 2008, di circa 2,5 milioni di euro. Obiettivo, il recupero di disavanzo dell’amministrazione centrale che, al 31 dicembre 2008, dovrebbe attestarsi a 10,9 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2007 di 2,2 milioni di euro. È questa la manovra messa in atto dall’università di Udine con l’approvazione da parte degli organi di governo del bilancio di previsione 2009. Esso si attesta a 141 milioni di euro, distinti in 120 milioni per l’amministrazione centrale e 21 milioni per i dipartimenti. Per l’anno 2009 l’obiettivo è un recupero di disavanzo dell’amministrazione centrale pari a 458 mila euro.
 
La manovra rappresenta «un taglio doloroso – dice il rettore, Cristiana Compagno – che l’Ateneo affronta con responsabilità e coraggio». In un necessario percorso di sacrifici e razionalizzazioni, «l’università di Udine – precisa Compagno - ha confermato l’impegno sul fronte degli investimenti in ricerca, operando la scelta strategica di concentrare le scarse risorse proprio in questa importante attività istituzionale, senza la quale l’università è destinata al declino». Pur a fronte della riduzione dei finanziamenti ministeriali, sono infatti assicurati gli investimenti e i finanziamenti dei dottorati di ricerca (3,5 milioni di euro), il cofinanziamento di Ateneo per i “Progetti di rilevante interesse nazionale” (200 mila euro) e il ripristino parziale dei trasferimenti per il funzionamento ai Dipartimenti (250 mila euro).
 
TAGLI ALLE SPESE. I numerosi interventi sono stati operati tenuto conto anche delle disposizioni finanziarie previste dalle leggi nazionali. La spesa per indennità e compensi degli organi istituzionali è stata ridotta del 30% (100 mila euro). Un risparmio che, tuttavia, non servirà al recupero del disavanzo, ma andrà versato allo Stato. Tra le spese discrezionali, va rilevato il taglio delle spese per pubblicità e rappresentanza che, rispetto al 2008, sono ridotte del 77% passando da 576 mila a 130 mila euro.
 
Sul fronte della razionalizzazione dell’offerta didattica è iniziato il progressivo taglio delle spese per supplenze e contratti. Nel 2009 è prevista una riduzione, già decisa nel 2008, del 18% su tale voce di spesa che passa da 3,9 milioni a 3,2 milioni di euro. «Si tratta – precisa Compagno - del primo passo verso il più significativo taglio di ulteriori 1,1 milioni di euro previsto nel 2010». Una contrazione è inoltre prevista nelle spese per contratti a tempo determinato: rispetto al 2008 si prevede una minore spesa del 27%, pari a un risparmio di circa un 1,1 milioni di euro.
 
Per quanto riguarda le assunzioni, è stato stanziato l’importo per consentire, entro il 2009, l’assunzione progressiva di 25 ricercatori, «la cui presenza – sottolinea Compagno - è necessaria anche per ottenere il conseguimento dei requisiti minimi previsti dalla normativa statale. Analogo criterio di garanzia delle funzionalità minima al servizio degli studenti, e più in generale della didattica e della ricerca, è stato utilizzato per lo stanziamento relativo al personale tecnico amministrativo», che prevede l’assunzione, entro il 2008, di 22 unità a part time al 75%.
 
La razionalizzazione ha riguardato anche la riduzione dei trasferimenti per il funzionamento dei Centri polifunzionali di Gorizia e Pordenone edell’Azienda Agraria, mediamente ridotti del 25% rispetto al 2008 con un risparmio complessivo di 85 mila euro. Del piano di razionalizzazione fa parte anche la contrazione delle spese per telefonini di servizio che, a decorrere dal 2009, saranno assegnati alle sole cariche istituzionali e al personale strettamente necessario per esigenze di reperibilità.
 
ENTRATE. La previsione delle entrate «è – dice il rettore - doverosamente prudenziale. Tuttavia, gli organi digoverno confidano che nei prossimi mesi sia lo Stato che gli Enti territoriali possano convergere su una azione complessiva di rafforzamento e razionalizzazione dell’intero sistema che tenga conto delle penalizzazioni storiche del nostro Ateneo». Per le entrate è previsto un incremento minimo di 1 milione di euro del Fondo di funzionamento ordinario, che a fine 2009 dovrebbe attestarsi a 78,4 milioni di euro. Tra gli interventi di natura straordinaria, è stata prevista un’entrata di 900 mila di euro come alienazioni patrimoniali, tra cui è compresa la vendita di una parte del terreno dei Rizzi finalizzato alla costruzione della casa dello studente dell’Erdisu. Per le entrate da contribuzione studentesca è previsto un incremento di circa 400 mila euro anche a seguito della revisione delle tasse approvata nell’estate 2008.
 
PIANO PLURIENNALE DI RIENTRO DEL DISAVANZO DELL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE
 
Il bilancio 2009 contiene la prima fase di un piano pluriennale di rientro che l’Ateneo ha iniziato a implementare e che si svilupperà in tutte le sue azioni a partire dal 2010. «Esso, peraltro – precisa il rettore - non sarà sufficiente se i tagli alle risorse statali previste si manterranno sui livelli programmati a livello statale». Gli interventi hanno come obiettivo entro il 2011 la riduzione delle spese di ulteriori 7 milioni di euro. «Tale recupero – spiega Compagno - deriverà da risparmi sul fronte delle spese per stipendi di personale docente e tecnico amministrativo, per supplenze e contratti, per personale a tempo determinato, spese di funzionamento e per acquisto beni e servizi. Con l’avvio delle Scuole di dottorato sarà possibile ottimizzare e riqualificare anche l’investimento su tale spesa».
 
Le azioni proposte per il rientro si sviluppano in particolare su 5 linee programmatiche di razionalizzazione: organizzativa; logistica ed edilizia; offerta formativa; turn over del personale; qualificazione e potenziamento della ricerca. La razionalizzazione organizzativa punterà alla ridefinizione, secondo criteri di efficienza ed efficacia, dell’intera macrostruttura. Tali interventi, oltre a prevedere la ridistribuzione e ricollocazione funzionale del personale attualmente in servizio, dovranno consentire la riduzione dei contratti a tempo determinato. La razionalizzazione della logistica e dell’edilizia si sta già sviluppando attraverso un lavoro di analisi e di auditing interno al fine di definire un nuovo e più efficiente modello di gestione degli immobili per ridurre i costi di gestione degli stessi, compatibilmente con le esigenze di funzionalità delle attività istituzionali.
 
La razionalizzazione dell’offerta formativa è già in atto attraverso un processo di riqualificazione e ridimensionamento complessivo dell’offerta secondo le direttrici dell’applicazione accelerata del DM 270/04. Nella stessa direzione andranno perseguite le iniziative di razionalizzazione integrativa dell’offerta formativa interateneo. Il turn-over del personale andrà gestito per favorire il prepensionamento del personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo, secondo quanto consentito dalle recenti modifiche normative.
 

La ricerca è il principale settore di investimento progettuale finalizzato all’incremento delle entrate. Questo obiettivo si perseguirà attraverso il potenziamento delle strutture di supporto alla ricerca, soprattutto internazionale, e attraverso l’introduzione di un sistema di valutazione e di incentivazione legato anche alla capacità di attrarre risorse esterne.