Per potenziare i settori: industriale, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo

Tecnologie digitali: l'Università di Udine nel consorzio Triveneto iNEST

All’Ateneo friulano il settore della transizione verde e digitale per la manifattura avanzata

Anche l’Università di Udine partecipa al consorzio “Ecosistema Innovazione iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem”, costituito da 11 soci fondatori del Nordest, finalizzato a diffondere nel Triveneto i benefici delle tecnologie digitali. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha finanziato con 110 milioni di euro il Programma di ricerca in qualità di ecosistema dell’innovazione di iNEST. Il prorettore dell’Ateneo friulano, Angelo Montanari, sarà il coordinatore del consiglio scientifico del consorzio.

L’Università di Udine si occuperà di transizione verde e digitale a favore della manifattura avanzata. In particolare, dovrà promuovere l'interazione tra le università e il territorio in settori fondamentali per realizzare la transizione: energia, materiali, robotica e meccatronica, intelligenza artificiale e scienza dei dati.

Il Consorzio infatti intende creare così nel Triveneto una rete capillare in grado di potenziare le tecnologie digitali nell’ambito dei settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo.

«La costituzione di iNEST – sottolinea il rettore, Roberto Pinton – è una iniziativa che permetterà una fruttuosa interazione tra il territorio e il mondo della ricerca pubblica e privata del Nordest, in piena sintonia con gli obiettivi del PNRR. Il programma operativo del Consorzio è un’opportunità imperdibile per rafforzare la collaborazione fra l’Università di Udine, le aziende e i poli di innovazione del territorio attraverso iniziative congiunte che coinvolgeranno anche i laboratori dell’Uniud Lab Village».
«La transizione verde e digitale dell’industria manifatturiera avanzata, tema chiave di iNEST che verrà affrontato dall'unità coordinata dal nostro Ateneo – evidenzia Montanari –, rappresenta una sfida di importanza strategica per il Triveneto».

I soci fondatori del consorzio, presieduto da Franco Bonollo, sono: le università di Padova (fondatore proponente), Verona, Ca’ Foscari e Iuav di Venezia, Trento, Bolzano, Udine, Trieste, Sissa di Trieste, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs).

Il Consorzio – di durata decennale – realizzerà il programma di ricerca con una struttura formata da un Hub e da Spoke. L’Hub (Università di Padova) è il referente per l’attuazione del programma, riceve le agevolazioni concesse per la sua realizzazione, verifica e trasmette al Ministero dell’università e della ricerca la rendicontazione delle attività svolte dagli Spoke. Questi sono i soggetti esecutori presso i quali sono localizzate le attrezzature e sono svolte le attività di ricerca.

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