Appuntamento lunedì 19 marzo a Santa Chiara

Tradizione e modernità di Caterina Percoto

Giornata di studi organizzata nell'ambito della convenzione
tra Università di Udine e Biblioteca statale isontina

La Biblioteca statale isontina propone lunedì 19 marzo alle 16 nell'aula magna dell’Università di Udine a Gorizia - complesso di Santa Chiara - una giornata di studio dal titolo “Caterina Percoto a 200 anni dalla nascita”. L’appuntamento è il primo degli eventi organizzati nell’ambito della convenzione tra Università di Udine e Biblioteca statale isontina (www.isontina.librari.beniculturali.it), è aperto a tutti gli interessati ed è organizzato con il contributo, fra gli altri, del Comune di Gorizia e del Centro polifunzionale dell’Università di Udine a Gorizia.

Parteciperanno Adriana Chemello dell’Università di Padova, curatrice della riedizione del volume dell’autrice friulana “ Racconti” (Salerno Editrice 2011), Anne Demorieux dell'Università di Nancy, autrice di una tesi sulla scrittrice, e Romano Vecchiet, direttore della Biblioteca Civica di Udine.

«I racconti della scrittrice friulana Caterina Percoto (San Lorenzo di Soleschiano 1812 - Udine 1887) - ricorda Adriana Chemello - sono documenti culturali e antropologici di un'epoca importante della storia nazionale. Il suo amor patrio, espresso in alcune narrazioni diventate famose, come "La donna di Osoppo", rivela aspetti moderni».

Di lei scrisse Matilde Serao in occasione della morte: «Pochi libri hanno avuto, per un certo tempo, tanta popolarità, sono più piaciuti, hanno più commosso, dei racconti della Percoto. Friulana non troppo indulgente alla modernità, pose per confini la cerchia del suo paese nativo, e del suo breve mondo villereccio. Gli ideali onesti e tranquilli d’una buona sposa e d’una buona madre: ecco le sue ispirazioni. E tutta l’arte di questa donna eccellente, come tutta la sua vita, hanno appunto il buon sapore della semplicità, della sincerità, e della pietà».

La recente pubblicazione dei “Racconti” segue la precedente uscita nel 1863 ma è arricchita in appendice da un racconto pubblicato solo 20 anni dopo. Un lavoro mirato a ricomporre un precisa filologia del testo a stampa per ridisegnare il quadro completo dell’arte narrativa dell’ autrice sin dai suoi esordi letterati sulla “Favilla” di Trieste nel 1840.

FONTE: BIBLIOTECA STATALE ISONTINA

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