Focus dell’Ateneo di Udine con Asufc e Azienda regionale di coordinamento per la salute
Vent’anni di educazione professionale: sviluppi formativi, normativi e professionali del corso di laurea
Il 16 febbraio, dalle 9, sala polifunzionale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine
Si occupano degli interventi educativi e riabilitativi di persone in difficoltà per un loro positivo inserimento psico-sociale. Sono gli educatori professionali socio-sanitari che l’Università di Udine forma da 20 anni con il corso di laurea in Educazione professionale, abilitante all’esercizio della professione, che finora ha laureato oltre 800 educatori. Stato dell’arte e prospettive del corso, e i suoi sbocchi occupazionali, saranno analizzati venerdì 16 febbraio, dalle 9, nel convegno “L’educatore professionale: specificità, eredità e sfide future”, nella sala polifunzionale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Verrà presentato un aggiornamento sulla figura dell’educatore professionale socio-sanitario in termini formativi, normativi, ordinistici, occupazionali e di sviluppo professionale sul territorio regionale e nazionale. L’incontro è organizzato dall’Ateneo con l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale e dall’Azienda regionale di coordinamento per la salute della Regione Friuli Venezia Giulia. I lavori si apriranno con i saluti del prorettore Andrea Cafarelli, dell’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi, e la presentazione del coordinatore del corso di laurea, Matteo Balestrieri.
«Obiettivo dell’evento – spiega il professor Balestrieri, ordinario di psichiatria e direttore della Clinica psichiatrica dell’Asufc – è creare uno spazio di riflessione e confronto tra il mondo accademico e gli attori istituzionali del sistema sanitario e ordinistico regionale e nazionale. Verrà offerto uno sguardo trasversale al passato, al presente e alle prossime sfide professionali future».
Il corso di laurea - Educazione professionale forma operatori che si occupano degli interventi educativi e riabilitativi di minori, adulti e anziani con problemi di disabilità, spesso interdipendenti, di tipo cognitiva, psichica, di dipendenze e marginalità sociale. La attività didattiche prevedono lezioni teoriche e tirocini professionalizzanti. L’esame finale è abilitante all’esercizio della professione. L’educatore professionale opera nei servizi sanitari, socio-assistenziali ed educativi nei contesti in cui si realizzano i programmi di riabilitazione. La laurea abilita a esercitare in strutture pubbliche e private, anche in regime di libera professione.
Il programma - Al mattino interverranno: Alvisa Palese e Carlo Battaglia, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale della Conferenza permanente delle classi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie; Dario Fortin, dell’Università di Trento. Seguirà la discussione moderata da Marco Colizzi, ricercatore di psichiatria all’Ateneo friulano. Gli interventi proseguiranno con Maria Rita Venturini, presidente nazionale della Commissione d’albo degli educatori professionali; Davide Ceron, presidente dell’Associazione nazionale educatori professionali, e Matteo Balestrieri. La discussione finale sarà guidata da Nidia Batic, docente di statistica sociale e medica all’Università di Udine.
Nel pomeriggio, dalle 13.30, sono previste le relazioni di: Marco Bertoli, direttore del Dipartimento dipendenze e salute mentale dell’Asufc; Carlo Francescutti, direttore dei Servizi socio-sanitari dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale; Tiziana Spessot, direttrice del Dipartimento professioni sanitarie dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi); Tiziana Da Dalt, presidente regionale dell’Ordine degli assistenti sociali del Friuli Venezia Giulia; Adriana Bressan, responsabile del Servizio professionale sociale dell’Asufc; Elisa Bassi; presidente regionale della Commissione d’albo degli Educatori professionali; Sofia Passon, presidente della sezione regionale dell’Associazione nazionale educatori professionali.