Organizzato da Ateneo e Soprintendenza per i Beni archeologici

Volontari per l'archeologia subacquea: incontro formativo rivolto ai subacquei sportivi

Sabato 30 novembre, dalle 9.30 alle 13, a palazzo Antonini a Udine

Al via all’Università di Udine un percorso formativo destinato ai subacquei ricreativi che intendono prestare opera di volontariato nell’ambito dell’archeologia subacquea. Sabato 30 novembre, dalle 9.30 alle 13, nell’aula 10 di palazzo Antonini (via Petracco 8) si terrà un “Incontro formativo rivolto ai subacquei ricreativi del Friuli Venezia Giulia”. L’appuntamento è organizzato dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia e dal dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali e dal Laboratorio di Archeologia delle acque dell’Ateneo. Interverranno Luigi Fozzati, Soprintendente per i Beni archeologici del FVG e Massimo Capulli, docente di Metodologia della ricerca archeologica e di Archeologia subacquea.

Temi principali dell’incontro saranno la legislazione dei beni culturali, con particolare riferimento al patrimonio sommerso; l’archeologia e l’archeologia subacquea; gli ambiti della ricerca (mare, lagune e fiumi); i metodi di indagine non invasivi e le principali aree sommerse a rischio archeologico del Friuli Venezia Giulia.

«Vista la disponibilità di numerosi circoli subacquei a prestare opera di volontariato in ambito archeologico – spiega Capulli – la Soprintendenza e l’Università hanno organizzato un incontro in cui verranno illustrate le norme che disciplinano tale attività e le linee guida della moderna ricerca archeologica subacquea».

«I subacquei che per piacere si immergono nelle nostre acque – sottolinea Fozzati – non sono solo i primi fruitori delle tracce del passato che qui si conservano, ma anche i naturali custodi di questo patrimonio».

Così, la Soprintendenza, cui è istituzionalmente affidato il compito di tutela, e l’Ateneo friulano, che da alcuni anni ha attivato un modulo di Archeologia subacquea nel corso di Metodologia della ricerca, «hanno intrapreso congiuntamente – spiegano Fozzati e Capulli – una collaborazione con il mondo della subacquea amatoriale proprio al fine di coordinare queste preziose energie e di fornire loro un adeguato supporto scientifico».

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