Circolo della stampa e polo pordenonese dell'Ateneo
Cybersicurezza, una via italiana anti hacker che passa attraverso il Friuli Venezia Giulia
“Futuro Contemporaneo” aperto da Federico Fubini, Maria Chiarvesio, Marino Miculan, Federico Costantini. Gli altri incontri della settimana dedicati a informazione, economia, tecnologie nell’era 4G e 5G
Esiste una “via italiana” all’applicazione delle nuove tecnologie e al controllo anti-hacker dei sistemi informatici 4G e 5G in informazione, economia, finanza, produzione. Risultati d’avanguardia si evidenziano sia nell’applicazione che nella sicurezza dei dati in particolare nell’intensa attività di ricerca e di fruizione dei sistemi tecnici e giuridici posto in essere nei dipartimenti specifici dell’Università di Udine e della sua sezione di Pordenone.
La testimonianza viene dalla prima giornata della quinta edizione di “Futuro Contemporaneo”, quest’anno abbinato ad “Aspettando Pn Trading Places (terza edizione)” eventi che fanno parte rispettivamente dell’attività del Circolo della Stampa di Pordenone e del Polo universitario pordenonese. E costituisce uno degli effetti più interessanti perché è la risposta più diretta all’interrogativo formulato nella prima giornata: quanto è sicura la digitalizzazione informatica sempre più applicata all’economia, all’informazione, alle imprese (per esempio, la robotica che rivoluzionerà le fabbriche) e alle attività private dei singoli cittadini?
Va detto subito che i relatori intervenuti non hanno potuto dare risposte rassicuranti, ma hanno fatto capire che sta crescendo un sistema tecnologico e normativo sempre più sofisticato per contenere al massimo l’effetto di agguerriti sistemi truffaldini internazionali.
Per Maria Chiarvesio, ordinaria di Economia e gestione delle imprese del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche di UniUd, la digitalizzazione si sta imponendo per rendere più competitive le imprese. Tuttavia il processo di adeguamento non è ancora molto diffuso tra le medie e le piccole imprese, mentre trova al primo posto le grandi imprese, sia pure con risultati non ancora eclatanti. Per garantire successo a questo inevitabile ammodernamento della gestione e della produzione è necessaria una presenza pubblica più aperta e lungimirante. Intanto si sta mettendo a punto un sistema compatibile con i settori economico e sociale, come dimostra l’impegno dell’Università di Udine attraverso la ricerca e i corsi di laurea in economia e gestione delle imprese.
In parallelo procedono gli studi e la preparazione di esperti e di tecnici. Il dettaglio viene da altri due relatori della prima giornata di “Futuro contemporaneo”, Marino Miculan, associato di Informatica ed esperto di Cybersecurity, e Federico Costantini, associato di Informatica giuridica del Dipartimento di Scienze giuridiche, i quali hanno evidenziato rispettivamente i programmi tecnologici avanzati di sicurezza dei dati sensibili pubblici e privati e i programmi normativi che stanno impegnando gli organismi internazionali, soprattutto quelli europei.
Per comprendere meglio la situazione è necessario tenere presente che è in corso una vera e propria guerra contro un sistema di hackeraggio sempre più agguerrito, quasi una “nuova professione” in grado di violare la sicurezza altrui a proprio vantaggio con il sistema del ricatto e dell’estorsione. Indispensabile, dunque, un cambiamento culturale e normativo perché la Cybersicurezza è un diritto, in quanto bene di interesse pubblico.
Dall’Unione europea arrivano buone notizie, perché gli organismi UE stanno portando avanti un programma di armonizzazione delle disposizioni nazionali con il “Manuale Tallin” che rappresenta l’espressione più avanzata delle regole nel settore. Nel Friuli Venezia Giulia esiste una tutela abbastanza agguerrita: a Trieste, grazie alla Polizia postale; a Pordenone, grazie al Tribunale che si è dotato di un responsabile giuridico; a Udine, per il forte impulso dei dipartimenti specifici dell’Università. Ma occorre una presa di coscienza strategica più accentuata.
In questo contesto, come si colloca l’informazione? Ne ha dato conto Federico Fubini, scrittore, giornalista, vicedirettore ad personam e inviato ed editorialista del Corriere della Sera, esperto e storico di economia e finanza. Fubini non ha dubbi: da un lato serve una strategia molto più attenta al problema della cyber security, dall’altro, ovvero sul piano delle notizie, sta ai giornalisti e alle aziende editoriali fare in modo che le notizie giornalistiche vengano verificate con scrupolo, professionalità e preparazione deontologica. Senza questa attenzione continua, lo sbarramento alle fake news e alla disinformazione organizzata non porta ad alcun risultato positivo nella veridicità dell’informazione. Anche la denuncia dei fenomeni di hackeraggio internazionale deve preoccupare e impegnare nella sfida a un futuro che da almeno trent’anni è ormai realtà.
La risposta ai gravi interrogativi della sicurezza riprenderà venerdì prossimo, 31 maggio, alle 9, con la seconda giornata di Futuro Contemporaneo, nella stessa sede del Polo universitario di via Prasecco. L’appuntamento sarà coordinato da Angelo Montanari (ordinario di Informatica nel Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche dell’Università di Udine, direttore del Centro polifunzionale di Pordenone dell’Università di Udine) e da Pietro Angelillo (giornalista, presidente del Circolo della stampa di Pordenone).
Sarà anche questo un evento collegato ad “Aspettando Pn Trade Places”, l’iniziativa alla quale sarà dedicata il 29 maggio, alle 17, nel salone di palazzo Montereale Mantica, la presentazione di un libro di valenza internazionale, “Il sapere che conta. L’ABC della finanza per fare le scelte giuste e prendere in mano il nostro futuro”, di Annamaria Lusardi. Pateciperanno, con l’autrice, la coordinatrice dei corsi di laurea e laurea magistrale in Banca e Finanza di Udine e Pordenone Enrica Bolognesi, Cristiana Compagno, già magnifica rettrice dell’Università di Udine, docente di economia e gestione delle imprese, Stefano Miani (ordinario di Economia degli intermediari finanziari del Dipartimento di scienze economiche, direttore scientifico del festival “Pn Trading Places”).