Al Museo civico d’arte fino al 5 marzo

Gli angeli delle opere d’arte: la salvaguardia in mostra a Pordenone

Il salvataggio delle opere d’arte nei tragici giorni del 1976

La tragedia del terremoto in Friuli nel 1976 ha visto la radicale distruzione di interi paesi e attività produttive, ma ha anche messo a repentaglio l’esistenza del patrimonio storico-artistico. In quei terribili giorni, la struttura museale di Pordenone si mise in prima linea in un’intensa attività di recupero di opere d’arte che altrimenti non sarebbero sopravvissute.

La tragicità di quel periodo e, soprattutto, l’attività del personale dei musei pordenonesi sono i protagonisti della mostra “Il Museo civico d’arte di Pordenone. Salvaguardia e restauro dopo il sisma del 1976”, curata da Angelo Crosato, già conservatore del museo del capoluogo della Destra Tagliamento, e dal restauratore Giancarlo Magri. L’iniziativa è promossa e organizzata dal Museo civico d’arte e dal Centro culturale “Augusto Del Noce”.

Durante il post-terremoto, l’allora commissario straordinario del Museo civico d’arte, il commendator Antonio Forniz e il titolare del laboratorio di restauro – che era attivo già dal 1971 – Giancarlo Magri, operarono in prima linea nel recupero di numerose opere d’arte, affiancati dai rappresentanti della Soprintendenza, del Comune e delle parrocchie.

Centinaia di opere furono portate in salvo a Pordenone da Andreis, Lestans, Maniago, Spilimbergo, Valeriano e altri comuni, ricoverate nel museo e nel convento di San Francesco, per essere poi sottoposte a restauro e restituite alle comunità di appartenenza.

La mostra vuole essere un percorso per ricordare un periodo tragico della storia del Friuli, ma anche epico per l’attività silenziosa degli angeli custodi delle opere d’arte, che con sacrificio e dedizione, hanno restituito al territorio uno dei patrimoni storico-artistici più rilevanti della Regione.

L’esposizione si trova al piano terra del Museo civico d’arte di Pordenone (corso Vittorio Emanuele II 51) ed è visitabile, gratuitamente, fino al 5 marzo, da mercoledì a domenica, dalle 15 alle 19. Possibilità di visite guidate con i curatori sabato 28 gennaio e sabato 18 febbraio dalle 16 alle 18. Per maggiori informazioni consultare il sito del museo.