Nell'ambito del progetto nazionale Coding Girls, a cui collabora l’Ateneo

Informatica, incontri nelle scuole all'insegna della parità di genere

38 ragazzi e ragazze delle superiori coinvolti a Gorizia in attività laboratoriali

Quattro incontri laboratoriali volti a promuovere la conoscenza dell'informatica tra gli studenti e le studentesse delle scuole superiori, con l'obiettivo della parità di genere nell'ambito scientifico-tecnologico, sono stati recentemente proposti a Gorizia dall’Ateneo friulano. Le attività hanno coinvolto, complessivamente, 38 ragazzi di classe terza dell'Isis "Dante Alighieri" e dell'Isis "Galilei Fermi Pacassi". L'iniziativa rientra nella nona edizione di "Coding Girls", progetto nazionale della Fondazione Mondo Digitale che mira a favorire il raggiungimento delle pari opportunità nelle discipline STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica). L'Università di Udine ha stipulato con la Fondazione una convenzione di cui è referente, per l’ateneo, Antonina Dattolo, delegata alla Terza missione del Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche.

Ciascuna delle due scuole ha ospitato, tra fine marzo e inizio aprile, due incontri di due ore: i formatori Cristiano Gosetti e Lorenzo Bellina, studenti della laurea magistrale in Informatica, hanno approfondito la conoscenza delle applicazioni per i dispositivi mobili, proponendo ai partecipanti lo studio e l'utilizzo di software dedicati alla progettazione di una app. I laboratori sono stati organizzati con il supporto delle professoresse Patrizia Stabon e Barbara Olivo (Isis "Dante Alighieri") e dei professori Marco Corbatto e Sara Scarazzolo (Isis "Galilei Fermi Pacassi").

Il progetto Coding Girls è stato avviato dalla Fondazione Mondo Digitale, organizzazione non profit con sede a Roma, nel 2014. È sostenuto da un’ampia cordata educativa, comprendente scuole, famiglie, atenei, organizzazioni e aziende. L'Università di Udine è partner dal 2020. Attualmente si configura come un programma formativo che mira ad accelerare il raggiungimento delle pari opportunità nel settore scientifico e tecnologico agendo su diversi fronti: lotta a pregiudizi e stereotipi, formazione alla pari, modelli positivi, orientamento alle carriere del futuro, ecc. Tra i principali contenuti proposti a livello nazionale, nella formazione: stereotipi e percezione di sé; pensiero computazionale, prototipazione, cybersecurity, educazione finanziaria, attività di team building, storytelling.

«Con questo progetto – spiega Antonina Dattolo, referente per l'Università della convenzione stipulata – si rinnova la sinergia tra Ateneo, Fondazione Mondo Digitale e le scuole del territorio con cui da anni collaboriamo per la crescita culturale delle nuove generazioni. Gli incontri laboratoriali rappresentano l'occasione per mostrare a studentesse e studenti quanto l'informatica possa essere affascinante, quando ci si libera da pregiudizi e stereotipi di genere. Implementare un'app è un processo creativo che mette in campo alcune componenti proprie dell'informatica, che vanno dalla capacità di trovare soluzioni originali e innovative a un problema reale, alla progettazione di un'interfaccia usabile e accessibile, al rigore della programmazione e alla valutazione del lavoro svolto».

«Studentesse e studenti – fa presente ancora Antonina Dattolo – hanno seguito con attenzione gli incontri, mostrando particolare interesse verso i temi dell'accessibilità. Hanno riflettuto sul fatto che il pubblico target di un'app non è composto necessariamente solo da giovani: può essere ampio e variegato per età, cultura, inclinazioni, disabilità. Hanno quindi chiesto approfondimenti su come si possano rendere adattivi e accessibili i contenuti, per esempio ad un non vedente. Alcuni partecipanti sono rimasti sorpresi nell'apprendere che chi si occupa di informatica non cura solo gli aspetti di programmazione ma deve considerare tutta una serie di aspetti di carattere sociale, economico, culturale che precedono la scrittura del codice».

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