Presentata la terza edizione del forum ideato da Camera di Commercio Pordenone-Udine in collaborazione con The European House – Ambrosetti

Open Dialogues for the Future: Udine di nuovo al centro del dibattito sui nuovi scenari geopolitici e sugli impatti socioeconomici

Quest’anno coinvolto anche l’ateneo friulano con un incontro dedicato ai giovani

open dialogues 2025

Udine torna al centro del dibattito sugli scenari geopolitici internazionali e sui loro impatti socioeconomici Open Dialogues for the Future, il forum voluto dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine in collaborazione con The European House – Ambrosetti e la direzione scientifica di Federico Rampini. Dopo il successo delle prime due edizioni, nel 2023 e nel 2024, e l’anteprima milanese dello scorso dicembre alla presenza dell’ambasciatrice italiana a Washington Mariangela Zappia, l'evento è pronto ad “andare in scena” giovedì 6 e venerdì 7 marzo prossimi, confermandosi piattaforma di confronto che coinvolge esperti, accademici, leader d'impresa e responsabili istituzionali.

Come nelle scorse edizioni, il collegamento con la realtà istituzionale e imprenditoriale locale sarà centrale. Il sistema-regione è infatti da sempre vocato all’export e all’innovazione per competere sui mercati internazionali e in particolare su quegli Stati Uniti che saranno oggetto di un approfondimento specifico, in quanto mercato su cui il Friuli Venezia Giulia sta puntando in questi anni. E la Regione Fvg è infatti uno dei partner di Open Dialogues: assieme a essa, a sostenere il forum della Cciaa Pn-Ud ci sono Comune di Udine e Fondazione Friuli, unite al patrocinio di Unioncamere e del Ministero delle imprese e del Made in Italy. Quest’anno, Odff vede anche la partecipazione dell’Università di Udine.

"Abbiamo accolto senza esitazione la chiamata alla collaborazione del presidente Da Pozzo per Odff, che affronta temi di frontiera di grande attualità. Un'iniziativa che ha già fatto il suo rodaggio e si proietta nel futuro come evento stabile e di grande importanza nel suo rivolgersi in particolare ai giovani e soprattutto agli studenti, che coinvolgeremo direttamente" ha detto Andrea Cafarelli, prorettore dell’Università di Udine, alla conferenza stampa di presentazione del festival.

Open Dialogues for The Future si articola su due giornate suddivise ciascuna in due moduli (mattina e pomeriggio), ognuno in una sede diversa, sempre nel centro città, con più panel costruiti a seconda dei temi trattati. Oltre alla sede della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, la terza edizione si apre nuovamente agli attori della vita economica e sociale della città, grazie alla collaborazione dei partner istituzionali.

Il primo giorno è dedicato ad introdurre “il mondo che cambia: scenario geopolitico fra due guerre e tre continenti”, mentre in pomeriggio lo scenario geo-economico sarà al centro dei dibattiti, concentrandosi anche in particolare sulla situazione di Italia, Francia e Germania e con un videocollegamento con l’ex direttore della Cia David Petreus. La seconda mattinata sarà concentrata a comprendere meglio gli Stati Uniti, fra strategie internazionali e dinamiche interne della superpotenza americana, con un focus sui rapporti economici tra Nord America e Friuli Venezia Giulia. L’ateneo ospiterà l'evento conclusivo del venerdì 7 pomeriggio all’Auditorium Sgorlon in via Margreth con un dibattito dedicato ai giovani, che porrà al centro le opportunità date dall’innovazione e dall’iniziativa imprenditoriale.

Se il 2024 è stato un anno di grandi elezioni, il 2025 si presenta a sua volta come cruciale per la “messa a terra” dei programmi elettorali, in particolare – ma non solo – di quegli Stati Uniti che proprio a inizio anno hanno visto l’insediamento del nuovo governo Trump. Un fatto già di per sé in grado di incidere in modo significativo sulla situazione internazionale e specialmente sui tanti fronti caldi aperti, a partire dal perdurante conflitto in Ucraina fino al più recente e profondamente incerto fronte in Medio-Oriente. Non solo: si pensi all’emergere di nuove alleanze e strategie commerciali e alle chiusure (spesso brusche) di rotte e relazioni che apparivano consolidate da decenni, alle nuove potenze economiche che si affacciano sulla scena o ancora a una Germania, storico punto fermo, oggi in difficoltà sulla scia dell’esposizione verso la Cina, e alle conseguenze che si ripercuotono sull’economia italiana e del Fvg in particolare.

Il programma delle due giornate

L'iscrizione al forum