Convegno del dottorato in Studi storici, filosofici e politico-sociali

La dimensione pubblica del sapere: divulgazione, censure, finzioni

Il 4 e 5 novembre nella Sala del Consiglio di Palazzo di Toppo Wassermann a Udine

La conoscenza, la sua diffusione e le sue declinazioni e implicazioni sono al centro del convegno “La dimensione pubblica del sapere: divulgazione, censure, finzioni” che si svolgerà il 4 (dalle 14.30) e il 5 (dalle 9.30) novembre all’Università di Udine, nella Sala del Consiglio di Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona 92). L’appuntamento è organizzato dal dottorato di ricerca interateneo Udine-Trieste in “Studi storici, filosofici e politico-sociali”.

Il principale obiettivo del convegno sarà l’esame della formazione – e della trasformazione – del sapere in relazione a chi lo produce, lo controlla o lo trasmette, e ai differenti pubblici ai quali è rivolto. L’analisi sarà articolata in tre sottosezioni, corrispondenti ai panel tematici: una dedicata ai processi di divulgazione, una alla censura e la terza alla distorsione del sapere, causata da falsificazioni o errori.

La prima giornata, lunedì 4 novembre, inizierà alle 14.30 con i saluti istituzionali di Paolo Bussotti (Vicecoordinatore del Corso di Dottorato in “Studi Storici, Filosofici e Politico-Sociali”), Laura Pani (Direttrice vicaria del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Udine) e Massimo Degrassi (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste).

Seguirà la prima sessione sul tema “Divulgazione dei saperi”. Paola Govoni (Università di Bologna) presenterà la relazione su “Tecnologie, costruzione e appropriazione delle conoscenze. Dal mito del Progresso alla realtà dell’Antropocene”, mentre Raffaella D’Urso dell’Università di Salerno tratterà il tema “Condividere testimonianze, creare comunità: il progetto Youmanities”. Presiedono la sessione Riccardo Martinelli e Gisella Paoletti (Università di Trieste). Dopo la pausa, il convegno riprenderà con l’atelier dottorale cui interverranno Francesco Vezzani (Università di Udine; Università di Trieste; Ecole des hautes études en sciences sociales de Paris), Maria Serena Russo e Anna Draghi dell’Università di Trieste.

Martedì 5 novembre, la sessione mattutina, presieduta da Flavio Rurale dell’Università di Udine, sarà dedicata a “Censura e accessibilità del sapere”. L’avvio dei lavori sarà alle 9.30 con la relazione dedicata a “Ermeneutica e scrittura reticente. La figura di al-Fārābī nella filosofia politica di Leo Strauss” a cura di Carlo Altini, docente di Storia della filosofia all’Università di Modena e Reggio Emilia. Il secondo intervento è quello di Livio Ciappetta, docente di Didattica della storia all’Università Unicusano, incentrato su “Per arrestare il torrente di libri proibiti. La censura preventiva durante il pontificato di Leone XII e il ruolo della Congregazione del Sant’Uffizio”. La sessione si concluderà con l’atelier dottorale con la partecipazione di Simone Antonilli dell’Università di Trieste ed Elisa Brumat (Université de Fribourg, Università di Udine, Università di Trieste).

Il terzo e ultimo panel previsto comincerà alle 14.30 e sarà dedicato a “Falsi, finzioni, errori nella divulgazione del sapere”. La prima relazione presentata tratterà “Pamphlet sospetti e suggeritori occulti: Lodovico Antonio Muratori contro l’Inquisizione” a cura di Matteo Al Kalak, docente di Storia moderna e direttore del Centro interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio Emilia. L’intervento conclusivo sarà quello di Veronica Neri docente all’Università di Pisa, che parlerà di “Fake news, fake images e deep fake nello spazio pubblico. Tra fiducia e incertezza”. I moderatori saranno Andrea Zannini (Università di Udine) e Paolo Labinaz, dell’ateneo triestino. L’atelier dottorale della terza sessione prevede gli interventi di Andrea Moretti dell’Università di Trieste e di Manfredi M. F. Pinzauti (Università di Udine, Università di Trieste, Universität Wien).