Da Gortani a Cossar, da Perusini a Ciceri a Diogene Penzi
Quasi in vetrina: collezionismo ed esposizioni in Friuli, il fondo fotografico di Andreina Nicoloso Ciceri
Giovedì 18 settembre, dalle 9, a Palazzo Antonini-Stringher
A 25 anni dalla scomparsa della studiosa friulana, Andreina Nicoloso Ciceri, l’Università di Udine presenterà, domani, giovedì 18 settembre, la catalogazione e la digitalizzazione di parte del suo fondo fotografico custodito dal Museo etnografico del Friuli. L’appuntamento, intitolato “Quasi in vetrina. Il fondo fotografico di Andreina Nicoloso Ciceri: etnografia, oggetti, collezioni”, si terrà, dalle 9, nella sala convegni della Fondazione Friuli, a Palazzo Antonini–Stringher (via Gemona 1, Udine). Sarà l’occasione per fare il punto sul lavoro di conoscenza e approfondimento della storia e dell’etnografia regionale e per aprire una riflessione su collezioni e collezionismo in Friuli Venezia Giulia.
Questo lavoro offrirà l’occasione per ripercorrere le tappe del collezionismo che ha dato origine a imponenti nuclei espositivi: Luigi Gortani, Giovanni Cossar, Gaetano Perusini, Andreina e Luigi Ciceri, Diogene Penzi. Inoltre, per dialogare sul rapporto tra territorio e patrimonializzazione, e per esplorare le nuove collezioni e le nuove forme patrimoniali che si avvalgono di strumenti digitali.
L’attività sul fondo Nicoloso Ciceri è stata curata dai dipartimenti di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo. il progetto rientra nel bando regionale storico-etnografico della Regione Friuli Venezia Giulia 2024–2025.
«Collocare come centro tematico le collezioni – spiega la coordinatrice scientifica, Donatella Cozzi, docente di Antropologia culturale dell’Ateneo friulano – permette di confrontarci sulle diverse declinazioni del patrimonio materiale e immateriale, sulle nuove urgenze, non più raccogliere per “salvare”, ma digitalizzare per conservare e tutelare, sul passaggio dagli “oggetti di affezione” al bricolage e alla creatività. Le collezioni ci consentono di immaginare il mondo, i mondi, creando e ricreando distanza o presenza, identità o differenza: questo sia che si tratti di collezioni che hanno contribuito alla formazione di grandi o piccoli nuclei espositivi, o di quelle che rendono visibili attività partecipate comunitariamente, o infine quanto si organizza intorno a fondi audiovisuali, fotografici, digitali».
Il programma
La giornata di studi è organizzata in tre parti. La prima guarda alle strategie di raccolta e alle collezioni delle figure novecentesche che hanno dato origine a istituzioni museali: Michele Gortani, Gaetano Perusini, Luigi Ciceri e Andreina Nicoloso Ciceri, Diogene Penzi. Gli interventi, moderati da Donatella Cozzi, saranno di Valentina De Marchi, Gian Paolo Gri, Marta Pascolini, Pamela Pielich e Raffaella Sgubin.
Nella seconda, una tavola rotonda mette al centro le trasformazioni nazionali degli anni Ottanta e Novanta con il contesto locale dopo il terremoto del 1976 in Friuli. Con gli antropologi Pietro Clemente e Vincenzo Padiglione, esponenti di spicco della museografia italiana, parteciperanno: la presidente dell’ecomuseo “Il Cavalîr” di Fagagna, Anna Maria Baldo; i direttori degli ecomusei delle Dolomiti friulane di Maniago, Deborah Del Basso, e delle Acque di Gemona del Friuli, Maurizio Tondolo. Coordineranno il dibattito Donatella Cozzi e Pietro Meloni.
L’ultima parte affronta, invece, esperienze contemporanee: le collezioni digitali, il micro-collezionismo, i nuovi materiali di collezione, i percorsi di valorizzazione digitale. Ne parleranno, moderati da Pietro Meloni: Samantha Banetta, Laura Casella, Valentina Lusini, Carmen Romeo, Caterina Vidon, Martina Zanco. (sg)
Andreina Nicoloso Ciceri
Etnografa e insegnante Andreina Nicoloso Ciceri (Buja 1920 – Udine 2000) ha lasciato un contributo importante nell’organizzazione dell’attività di ricerca e di produzione editoriale della Società filologica friulana. Prima con il marito Luigi Ciceri e, dopo la scomparsa di quest’ultimo, con una ampia e intensa pratica di ricerca folklorica. Tra le sue numerose opere vanno ricordati: l’avvio della serie dei “Racconti popolari friulani” e dei volumi relativi agli ex voto presenti nei maggiori santuari friulani; lo sforzo, insieme a Luigi Ciceri, per dare maggior peso scientifico alle monografie (i “Numeri unici”) dedicate alle località dove si tenevano i congressi annuali della Società; i due volumi delle Tradizioni popolari in Friuli (Chiandetti, 1982; più volte ristampato); i volumi, con Piera Rizzolatti, dedicati alla Vita tradizionale in Val Pesarina (Comune di Prato Carnico, 1990-1991); la documentazione relativa al tema dei mascheramenti, “Il Carnevale in Friuli. Mascheramenti e maschere”, frutto della ricerca con Luigi Ciceri. Alla collaborazione stretta con Olivia Averso Pellis si devono anche gli otto documentari etnografici filmati tra il 1972 e il 1975, prima esperienza del genere in regione, ora restaurati e digitalizzati. Nel 25° anniversario dalla scomparsa di Andreina Nicoloso Ciceri questo video tratteggia la sua attività di etnografa attraverso le voci di cinque testimoni. Il loro ricordo personale si fonde con il commento sulle attività di ricerca di Andreina e sulla eredità, le collezioni e gli studi, che ha lasciato. (sg)