Convegno sulla Repubblica della Carnia

Gli interventi delle autorità

Il saluto dell'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia al convegno internazionale di studi storici sulla Repubblica partigiana della Carnia e dell'Alto Friuli è stato portato dal presidente del Consiglio Maurizio Franz. Il convegno, strutturato su due giornate - all'Università di Udine e ad Ampezzo - analizza l'esperienza delle più significative repubbliche partigiane europee (francese, balcaniche, territori dell'URSS invasi dai nazifascisti), le vicende delle zone libere italiane ed entra nello specifico della Repubblica partigiana della Carnia e dell'Alto Friuli.
 
La storia - ha esordito il presidente Franz - deve essere considerata una materia in continua evoluzione. La costante ricerca, gli approfondimenti e approcci diversi, infatti, fanno emergere talvolta nuovi aspetti che possono rafforzare i giudizi, ma anche offrire chiavi di lettura diverse. Ben vengano quindi iniziative come questa, capaci di approfondire in maniera puntuale esperienze importanti, più o meno lunghe, e di mettere in luce, in una visione d'insieme, aspetti ancora poco noti o addirittura sconosciuti ai più.
 
Quello della Repubblica partigiana (libera) della Carnia e dell'Alto Friuli - ha aggiunto - è stato uno dei momenti più significativi della determinata volontà di democrazia e di libertà della nostra terra e non è forse azzardato affermare che quella breve ma intensa esperienza possa aver contribuito, pur senza averne un preciso disegno, a seminare l'embrione dell'autonomia e della specialità del Friuli Venezia Giulia.
 
Quei momenti, quelle situazioni, quei fatti - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - vanno studiati e letti con l'ottica di quel periodo, con quello che allora si conosceva, con le informazioni che allora si avevano e con i modi con le quali queste circolavano, tenendo conto della grande spinta emotiva di quella stagione e anche delle sue contraddizioni. Non possiamo però, né dobbiamo, dimenticare che quegli eventi, le esperienze come quella della Repubblica della Carnia e dell'Alto Friuli, sono stati determinanti per la nascita della nostra Democrazia e della sua Costituzione.
 
Al convegno sulla Repubblica della Carnia e dell'alto Friuli, promosso dall'Università di Udine e dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l'Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione e il Comune di Ampezzo, numerose autorità hanno portato il loro saluto.
 
Cristiana Compagno, rettore dell'ateneo di Udine, ha parlato di quella seppur breve esperienza definendola un laboratorio di democrazia e di emancipazione, riferendosi al fatto che fu introdotto il suffragio universale prima che in Italia le donne potessero votare e si diede un peso rilevante alla scuola, ai libri di testo, alla formazione, scelte lungimiranti, innovative, attente.
 
Un riconoscimento unanime è stato tributato a Giovanni Spangaro, anima di questo convegno, suo ideatore e promotore. E il sindaco di Paluzza, Elia Vezzi, in rappresentanza dei 40 comuni della Carnia e del Veneto che diedero vita a quell'esperienza, ha ricordato come la Resistenza fu parte fondante della nostra democrazia, della Costituzione e dei suoi valori di libertà e di uguaglianza. Ha inoltre riconosciuto al convegno quel rigore scientifico e l'approccio con quei fatti che ne fanno un prezioso momento di comprensione.
 
Iniziative come questa, ha quindi affermato Lionello D'Agostini della Fondazione CRUP, che ha contribuito anch'essa alla miglior riuscita dell'evento, sono soprattutto un investimento sui nostri figli, i nostri ragazzi, e quindi sul nostro futuro.
 
In considerazione che con il passar del tempo vengono purtroppo a mancare i testimoni diretti di quell'epoca, l'ultimo pochi mesi fa Del Bianco, questo convegno - ha affermato il sindaco di Udine Furio Honsell - ha un significato ancora più importante per aiutarci a non dimenticare lo slancio e la passione che animò la Repubblica della Carnia, un patrimonio difficile da sintetizzare. Se solo si pensa che quegli uomini e quelle donne riuscirono a immaginare e a mettere in pratica un futuro migliore, pur cresciuti durante una delle più odiose dittature di sempre, è qualcosa di straordinario.
 
A concludere gli interventi di saluto l'arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato, che nei suoi quasi due anni in Friuli ha dichiarato di aver approfondito con estremo interesse la storia del Friuli e di averla trovata molto articolata e ricca di momenti di alto spessore e drammaticità. La Repubblica della Carnia è un esempio di dialogo costruttivo tra anime culturali, religiose e politiche diverse, che grazie a un obiettivo comune hanno saputo creare una sinergia straordinaria.
 
Il convegno si è quindi sviluppato con gli interventi qualificati dei numerosi studiosi ed esperti italiani ed europei.
 
FONTE: ARC - AGENZIA REGIONE CRONACHE (REGIONE FVG)

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