AMGA, partiro un progetto di ricerca

Raccolta differenziata: l’umido servirà a produrre biogas

AMGA Azienda Multiservizi spa punta a creare un impianto
per convertire in energia la frazione umida dei rifiuti urbani

Trecentocinquantamila euro e due anni di tempo per studiare e realizzare il prototipo di un impianto pilota che permetta ai depuratori esistenti di convertire in biogas parte dei rifiuti solidi urbani di Udine. Con questo obiettivo e un progetto molto complesso, AMGA spa ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Friuli Venezia Giulia a valere sui fondi POR FESR per Ricerca e Sviluppo – bando 2010 (le graduatorie sono state rese pubbliche ad agosto 2011, ndr).

Al progetto, presentato da AMGA in collaborazione con il Dipartimento di Chimica fisica e ambiente dell’Università di Udine e col supporto di Friuli Innovazione, collaborano anche la NET – azienda municipalizzata che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti e uno spin off universitario, la società RISA srl, incaricata di progettare il prototipo dell’impianto. L’idea è quella di utilizzare i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue e la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (in linguaggio tecnico FORSU) in un processo biologico dedicato, che permette di sfruttare parte dei rifiuti urbani – il cosiddetto umido – per produrre biogas. Se applicata su ampia scala sarebbe una soluzione win-win, perché permetterebbe di utilizzare sia i fanghi residui che la parte organica della raccolta differenziata del capoluogo friulano, andando a diminuire i volumi complessivi dei rifiuti da smaltire da un lato e producendo energia attraverso il biogas ottenuto dall’altro.

Il processo che si vuole mettere a punto con il progetto di ricerca in corso, cofinanziato al 50% dalla Regione, si basa sulla codigestione anaerobica dei fanghi di depurazione e del materiale proveniente dalla selezione dell’umido; il biogas prodotto andrebbe ad alimentare un impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica. Come spiega l’ing. Antonio Nonino, presidente di AMGA spa. «I risultati di questo progetto di ricerca saranno di sicuro interesse per altre aziende consimili presenti anche al di fuori del territorio regionale: l’intento è infatti quello di proporre una soluzione alternativa e virtuosa al trattamento dei fanghi e della FORSU, storicamente gestiti in filiere separate. La sinergia fra le due partecipate del Comune di Udine, NET e AMGA, apre perciò scenari e soluzioni ad oggi non ancora considerati sia per la produzione dell’energia che per la contestuale riduzione dei rifiuti prodotti nei due impianti di via Gonars (depuratore acque reflue e compostaggio)».

Aggiunge ancora Nonino: «Se il prototipo si dimostrerà efficiente, il processo sarà trasferito su scala reale all’interno dei digestori anaerobici dell’impianto di depurazione di via Gonars, producendo, in primis, un aumento considerevole nella produzione del biogas e quindi di energia; ci avvicineremo, in questo modo, all’obiettivo di sostenere la gestione dell’impianto con la sola energia elettrica prodotta nel sito e, perché no, di destinare l’esubero alla vendita in rete».

«L'energia e l'ambiente sono tra i settori di riferimento per Friuli Innovazione: fino ad oggi abbiamo sviluppato alcune iniziative ma non con l'impulso e la portata di quanto fatto ad esempio nei settori della metallurgia, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, della biotecnologie, del legno. Di questa iniziativa – commenta il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio - ci piace sottolineare, oltre al contenuto tecnico e scientifico, le potenzialità dei risultati attesi, la collaborazione e integrazione sperimentale tra chi propone problemi e chi soluzioni innovative ecologiche in una filiera complessa e importante come quella dei rifiuti».

FONTE: FRIULI INNOVAZIONE

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