9 Ottobre 2015 – 
        
                
                Friuli Innovazione sostiene l’imprenditorialità
Dalla nascita di una Start Up alla crescita dell’economia friulana
Friuli Innovazione nasce nel 1999 per favorire la collaborazione tra l’università e il sistema economico friulano. L’iniziativa è partita dal comune accordo da Università di Udine, Confindustria Udine, Centro Ricerche Fiat, Agemont, Unione degli Industriali di Pordenone e Fondazione CRUP.
Dal 2005 Friuli Innovazione gestisce il Parco Scientifico e Tecnologico di Udine che ospita imprese innovative, laboratori di ricerca e l’incubatore certificato Techno Seed (in Italia è il primo incubatore d’impresa che ha completato il percorso di certificazione di qualità, nel luglio 2013).
Il presidente Guido Nassimbeni ha risposto ad alcune domande su Friuli Innovazione.
Di cosa vi occupate e come operate?
“Favoriamo la collaborazione tra ricercatori e imprese, e l’impiego  industriale dei risultati scientifici e tecnologici prodotti dalla  ricerca. Assistiamo i giovani imprenditori, imprese e ricercatori nello  sviluppo di idee di business innovative e ad alto contenuto tecnologico,  attraverso la ricerca di partner e finanziamenti, l'avvio di nuove  imprese, l’incubazione e l’insediamento al Parco Scientifico e  Tecnologico.
 I nostri servizi sono orientati verso alcuni dei principali settori  strategici per la ricerca e l’economia della regione (extended ICT,  metallurgia e tecnologia delle superfici e dei materiali avanzati,  energia e ambiente, biotecnologie, legno), ma partecipiamo costantemente  anche a progetti europei e altre iniziative che favoriscono  l’internazionalizzazione delle imprese e del talento friulano. In  particolare stiamo stringendo rapporti collaborativi sempre più  importanti con la Slovenia e la Carinzia per sviluppare una piattaforma  internazionale di servizi che aiuti la nascita di startup innovative o  che le attragga da fuori”.
 
 Con quali enti pubblici collaborate?
“I soci fondatori sono l’Università di Udine, la Camera di Commercio,  Confindustria, il comune e la provincia di Udine. Di fatto  rappresentiamo un gruppo di realtà pubbliche e private (come  Mediocredito e la Fondazione CRUP). Collaboriamo anche con la Regione  FVG per orientare le nostre attività in modo da rispettare le politiche  di sviluppo della regione. Inoltre, partecipando spesso a progetti  internazionali, abbiamo rapporti continui con enti pubblici a livello  nazionale ed europeo”.
 
 Chi sono i partner a livello nazionale e internazionale?
“Gli altri centri di ricerca, incubatori e parchi scientifici  italiani e stranieri. E poi ministeri, enti governativi, università.  Abbiamo lavorato con oltre 400 partner di quasi tutto il mondo, anche se  i rapporti più costanti li abbiamo con istituzioni e imprese dell’UE e  dei Balcani”.
 
 In che modo si realizza la collaborazione con l’Università? 
“Attraverso l’Ufficio di Trasferimento Tecnologico dell’Università,  con il quale operiamo a stretto contatto su molti fronti. Alcuni esempi  sono: la promozione di spin-off universitari e più in generale della  nuova imprenditorialità, le iniziative come Start Cup FVG che quest’anno  ha coinvolto anche Confindustria Giovani e il Ph.D. Expo, importante  vetrina per i giovani ricercatori e per l’attività di ricerca  dell’ateneo presso il contesto economico e sociale del territorio.  L’obiettivo è sempre far emergere, e incontrare, le esigenze di  innovazione del territorio con le competenze distribuite nei molti e  qualificati nuclei di ricerca dell’Università di Udine”.
 
 “Favorire la collaborazione tra l’Università e il sistema  economico friulano”: Friuli Innovazione agisce solo nel contesto locale o  anche fuori dai confini regionali? 
 “La nostra mission è valorizzare gli asset di questo territorio,  perciò siamo attenti in primo luogo alla conoscenza prodotta in Friuli  Venezia Giulia e alla competitività delle imprese regionali. Anche i  numerosi rapporti che abbiamo al di fuori della regione possono però  trasformarsi in opportunità favorevoli per il territorio”.
 
 Un percorso iniziato nel 1999: quali sono stati i momenti cruciali/di svolta di Friuli Innovazione?
 “Certamente l’apertura del Parco Scientifico e Tecnologico nel 2005 e  nello stesso anno l’avvio del progetto Techno Seed con fondi  ministeriali: da allora sono quasi cinquanta le startup che abbiamo  aiutato a nascere e crescere con percentuale di insuccessi molto bassa.  Poi, l’ampliamento concluso nel 2013 del Parco, da 2.700 a 6.400 mq di  superficie coperta destinata a imprese innovative e laboratori. E  ancora, le vittorie dei progetti di R&S a livello nazionale ed  europeo, importanti anche questi  per accrescere la reputazione di  Friuli Innovazione e le competenze interne per supportare la nascita di  nuove imprese e il trasferimento tecnologico a 360°”.
Quali progetti saranno avviati nel futuro di breve/medio termine?
“Opereremo in quattro direzioni: sostegno alla nuova  imprenditorialità, trasferimento tecnologico, finanziamento alle  imprese, gestione del Parco con valorizzazione delle attività  insediate.  Friuli Innovazione continua ad elaborare e presentare  progetti di trasferimento tecnologico, innovazione e ricerca industriale  su bandi competitivi regionali, nazionali ed europei che riguardano  settori e argomenti diversi, ma con la comune ricaduta concreta sul  territorio (solo nel 2015 abbiamo candidato dieci proposte progettuali  su bandi europei). Molti altri progetti di cooperazione sono in attesa  di essere presentati sui bandi bilaterali con l’Austria, la Slovenia e  la Croazia non appena saranno banditi dalle rispettive autorità”.
 
 Perché le aziende/startup dovrebbero affidarsi a Voi?
“Il nostro obiettivo sono competitività del territorio e diffusione  dell’innovazione mettendo a disposizione delle imprese la nostra  decennale esperienza; inoltre, possiamo offrire l’accesso a una rete di  relazioni qualificate che comprende enti, istituzioni e imprese piccole e  grandi in tutto il mondo. Il vantaggio competitivo di Friuli  Innovazione è che offre quell’intermediazione necessaria tra mondo  accademico e esigenze dell’impresa affinché un progetto di innovazione  abbia successo. Le nostre competenze derivano dalla concretizzazione di  decine di start up a partire da uno screening di oltre 500 idee di  business e di 150 business plan”.

