Incontro con il rettore Alberto De Toni a palazzo Florio

Il sigillo dell'Università all'artista friulano Nata

Una serie di otto dipinti resterà in comodato d’uso all’Ateneo

L'Università di Udine ha acquisito in comodato d'uso un’importante serie di dipinti dell'artista friulano Nata che sono stati collocati nel Salone del Rettorato a palazzo Florio. Il ciclo, appartenente alla serie "Nero a colori", comprende sei grandi opere realizzate tra il 2001 e il 2007 dall’artista codroipese. Altre due tele sono state collocate negli uffici del Rettorato. In occasione della consegna delle tele all’ateneo il rettore Alberto De Toni ha voluto ringraziare Nata e omaggiarlo con il sigillo dell’Università di Udine. “Non è stato facile arrivare a questa sistemazione – ha sottolineato il rettore – che rispecchia una soluzione coraggiosa, di contrasto dentro un palazzo antico. Ringrazio l’artista per la sua generosa disponibilità che è per noi motivo d’orgoglio: in questa sala uniamo così l’antico e il moderno, la tradizione e l’innovazione”.
 
Come ha ricordato Alessandro Del Puppo, incaricato del riallestimento del Salone, “l’importante acquisizione integra in maniera notevole il patrimonio artistico dell'ateneo, che già possiede, tra le altre opere, un dipinto di Nata intitolato Relicta del 1985, donato in occasione del trentennale dell’Università e ora nella sede del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale a Palazzo Caiselli. Recentemente abbiamo concluso la schedatura delle collezione di opere d’arte possedute dall’ateneo, comprendente circa una settantina di pezzi”.
 
L’artista Nata nasce a Codroipo nel 1955. Dopo un periodo di formazione all’Accademia di Venezia, sotto la guida di Emilio Vedova, nel 1985 si trasferisce a Milano dove conosce Giovanni Testori che presenterà in catalogo la sua prima mostra personale presso lo studio d’Arte Cannaviello e l'Abbazia di Sesto al Reghena, denominando Relicta i suoi dipinti, nei quali pur nel ricordo delle rovine del terremoto del Friuli del 1976, l’accumularsi disordinato, in un continuo susseguirsi di piani scomposti e frammentati, delle cose e degli oggetti, come sconvolti da una immane catastrofe, sembra tuttavia recare in sé "la sorprendente prova dell’invincibilità di ciò che è la pulsione della e alla vita”.
 
Tornato in Friuli nel 1996, Nata inizia l’esplorazione di una sorta di territorio di frontiera nel quale le cose, gli enti e le immagini, perduta ogni statica identità, sembrano continuamente trasformarsi nell’opera, assumendo sempre nuovi significati, frutto di nuove scoperte e relazioni (“Coincidenze”). La sua attenzione andrà quindi concentrandosi sull’intensificarsi delle più diverse fenomenologie cromatiche, creando ampie serie di opere, poi proposte nella mostra Nero a Colori, tenutasi nello Spazio FVG del Centro d’Arte Contemporanea, curato da Francesco Bonami a Villa Manin a Passariano nel 2004. Nelle sue più recenti “Ricreazioni” a un sempre più ampio impiego di elementi eterogenei (carte, tessuti, immagini fotografiche) fa da riscontro un più sicuro e deciso controllo da parte della pittura.  Fra le mostre degli ultimi anni vi sono Relicta 85/86 (Galleria d'Arte Moderna di Udine, 2010); I maestri del Novecento. La rappresentazione della figura umana in Friuli Venezia Giulia (Cividale, 2011); Carte mappe tragitti (Comune di Trieste, 2011); Artisti tra opera e comportamento. Omaggio a Goffredo Parise (Torre di Mosto, 2014).

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