Aperture 52

La Laudato si’. Un umanesimo planetario

Conferenza di Pietro Greco (giornalista scientifico e saggista)

Con interventi musicali a cura di
Flavia Brunetto e Francesco Mariozzi

Si è cercato di dimostrare come la “coscienza enorme” dei rischi ambientali che abbiamo acquisito in tempi recenti ci porti razionalmente verso la creazione di un nuovo umanesimo, planetario, come quello proposto da Papa Francesco nella Laudato si’, l’enciclica dedicata al rapporto tra uomo e natura. I capisaldi di questa “coscienza enorme” sono: a) la consapevolezza che l’uomo è diventato un attore ecologico globale, capace di interferire con i grandi cicli biogeochimici del pianeta; b) la consapevolezza che per cercare di dirigere l’ambiente terrestre verso un futuro desiderabile dobbiamo modificare l’attuale modello di sviluppo economico e sociale; c) la consapevolezza, espressa tanto nel rapporto Brundtland del 1987 quanto nella Laudato si’ che l’unico sviluppo possibile (senza crescita dei consumi di materia ed energia non rinnovabile) deve essere al medesimo tempo ecologicamente e socialmente sostenibile.

Uno sviluppo che si fondi, appunto, su un nuovo umanesimo. Che non rigetti la scienza, al contrario che faccia leva sulla scienza. A patto che la scienza segua l’antico e saggio ammonimento di Francis Bacon: non deve essere a vantaggio di questo o di quello, ma dell’intera umanità.

 

IL RELATORE

Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore. È Accademico Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. È socio fondatore della Fondazione IDIS-Città della Scienza di Napoli; è pure socio onorario dell’Associazione Alumni Federico II di Napoli. È direttore della rivista Scienza&Società e della rivista on line Scienza e… È condirettore del web journal Scienzainrete; caporedattore del giornale Il Bo Live dell’Università di Padova. Collabora con il quindicinale Rocca, oltre che con numerose riviste e case editrici. Dal 2003 è conduttore, insieme ad altri, del programma radiofonico Radio3 Scienza. È pure consulente della trasmissione televisiva MEMEX della RAI. È stato coautore e responsabile scientifico di: Pulsar. Storia della scienza e della tecnica nel XX secolo e di X Day. I grandi della scienza del Novecento, programmi televisivi messi in onda dalla RAI. Le due opere sono state pubblicate in Dvd dalla rivista Le Scienze. Ha insegnato e/o insegna giornalismo scientifico presso l’Università di Milano Bicocca, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, l’Università La Sapienza di Roma e l’Università di Ferrara. Ha ricevuto vari premi e riconoscimenti. Autore di numerosi saggi, tra cui si segnalano: La scienza e l’Europa (5 volumi), L’Asino d’oro, 2015-19; Marmo pregiato e legno scadente. Albert Einstein, la teoria della relatività e la ricerca dell’unità in fisica, Carocci, 2015; L’origine dell’universo, Editori Riuniti University Press, 2017; Galileo Galilei. The Tuscan Artist, Springer, 2018.

 

I PROTAGONISTI DEGLI INTERVENTI MUSICALI

Flavia Brunetto, pianista, tiene concerti in tutta Europa, Cina, Giappone e Stati Uniti. Laureata con il massimo dei voti e la lode sia in Lettere classiche all’Università di Trieste sia in pianoforte al Conservatorio di Musica di Udine, è solista con importanti orchestre (da quella di San Pietroburgo al Tokyo Strings Ensemble) e svolge un’intensa attività concertistica internazionale con il Nuovo Trio Fauré, I Solisti di Milano e i Salzburger Solisten. Ha suonato in duo con Jörg Demus (i Concerti di Bach e di Mozart per due pianoforti e orchestra), Michel Lethiec, Edson Elias, Emil Klein e le prime parti dei Solisti Veneti. Si occupa anche di musicologia, curando pubblicazioni e saggi critici, tra cui si segnalano uno studio sulle musiche di Andrea Gabrieli per l’inaugurazione nel 1585 del Teatro Olimpico di Vicenza e un saggio sulla mélodie francese edito da Unicopli-Ricordi. È invitata a tenere corsi di perfezionamento dalla Spagna fino al Kazakistan ed è docente al Conservatorio Statale di Musica ‘Jacopo Tomadini’ di Udine.

Francesco Mariozzi, violoncellista, si è diplomato con il massimo dei voti sotto la guida di Sarpe e ha poi continuato i suoi studi alla Hochschüle für Musik di Würzburg conseguendo la Meisterklassendiplom con Metzger; si è perfezionato con grandi artisti quali Maisky, Gutman, Geringas, Perènyi, Meunieur, Palm e in importanti accademie quali “Stauffer” di Cremona, Università di Mainz, Accademia Chigiana di Siena, Hochschüle di Vienna. È stato primo violoncello presso il Teatro Massimo Bellini di Catania e primo violoncello ospite presso il Teatro S. Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana e il Teatro Regio di Parma. Ha collaborato con prestigiose istituzioni, quali l’Orchestra Santa Cecilia di Roma e l’Orchestra Filarmonica “Arturo Toscanini” diretta da Lorin Maazel. È ospite, sia come solista che come camerista, di istituzioni musicali quali la Società del Quartetto di Firenze, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, gli Incontri Musicali di Fiesole, l’Associazione Filarmonica Umbra, spesso in duo con il pianista Bruno Canino. Ha effettuato diverse registrazioni per Radio Vaticana e ultimamente si è esibito alla Carnegie Hall di New York con il Triplo Concerto di Beethoven.

L’incontro rientrava negli appuntamenti ‘Aperture 2019’, iniziativa coordinata dai proff. Francesco Nazzi e Angelo Vianello: venerdì 20 settembre 2019, Aula 9, Palazzo di Toppo Wassermann, Udine. Evento organizzato dall’Università di Udine, in collaborazione con la Fondazione Friuli.