Appuntamento online mercoledì 9 dicembre alle ore 18

La poetica di Paul Celan: un’analisi con Camilla Miglio

Ultima serata del ciclo di incontri su Paul Celan e Stefan Zweig

Ultimo appuntamento, mercoledì 9 dicembre, con il ciclo di incontri dedicati al poeta di lingua tedesca, nato cittadino rumeno e morto francese, Paul Celan e allo scrittore austriaco Stefan Zweig, intellettuali anticipatori di un’Europa unita nei valori di pace, tolleranza, dialogo e valorizzazione delle culture, vissuti in quell’Europa plurilingue e multiculturale martoriata e annientata nel Novecento. Camilla Miglio, dell’Università La Sapienza di Roma, terrà una conferenza su Paul Celan e la musica della materia. L’appuntamento è online, dalle ore 18, collegandosi al link https://tinyurl.com/y4umlerz. L’incontro si concentrerà sull’analisi della poesia raccolta in Sprachgitter (Grata di parole): Matière de Bretagne.

«Nel 1958 Celan, rispondendo a un questionario della libreria Flinker di Parigi, fornisce forse la sua più sintetica e icastica dichiarazione di poetica – ricorda Camilla Miglio -. Rivendica una lingua “più grigia”, la cui “musicalità” venga “trasferita” in un luogo in cui non abbia più nulla in comune con quel “bel suono” che ha continuato a “risuonare più o meno indisturbato”, accanto e insieme al più orrendo degli orrori. Celan non nega la musica né la musicalità, ma la sposta, la trasporta in un territorio accidentato e inospitale. Non nega la tradizione lirica, anzi ne usa le forme, ma mettendole “a testa in giù”. Le sue parole, mai metaforiche, sempre aderenti alla realtà distrutta “dall’accaduto” nella seconda guerra mondiale, sono “controparole”, controvoci rispetto alla tradizione che non può continuare come prima a cantare le armonie del mondo. La musica di questi testi resta forte proprio perché si allontana dall’idea di armonia conciliata ed espressiva. Le composizioni di Celan sono vicine alla musica contemporanea, e sono in grado di articolare in figure precarie la materia sopravvissuta alla distruzione totale, nei lager, nei gulag, nel disastro atomico».

Camilla Miglio insegna Letteratura tedesca alla “Sapienza” di Roma. Si occupa di Novecento ed età contemporanea (saggi su Ausländer, Bachmann, Benn, Celan, Draesner, Rilke, Tawada, Waterhouse, Weiss), e di aspetti dell'Età di Goethe e romantica (studi su Herder, Goethe, Brentano, i Grimm). Tra le sue pubblicazioni, monografie su Paul Celan e Ingeborg Bachmann (per ESI "Celan e Valéry. Poesia, traduzione di una distanza, 1997; per Quodlibet “Vita a fronte. Saggio su Paul Celan”, 2005; “La terra del morso. L’Italia ctonia di Ingeborg Bachmann”, 2012; nel 2021 in uscita presso i tipi di Quodlibet la nuova monografia Ricercar per verba. Paul Celan e la musica della materia). La traduzione è un interesse teorico (cui ha dedicato diversi saggi e cure di volumi; in uscita entro il 2020 la voce Traduzione per “Parole per il XXI Secolo”, progetto Treccani) e insieme una pratica legata alla lettura, interpretazione e scrittura letteraria. Traduce autori dal romanticismo all'età contemporanea (per Donzelli: Franz Kafka, “Cinque Storie di animali”, 2000 Clemens Brentano, “Fiaba del Reno”, 2008; Peter Waterhouse, “Fiori. Manuale di poesia per chi va a piedi”, 2009; per Lavieri: Ulrike Draesner, “Viaggio Obliquo”, 2010; Jacob e Wilhelm Grimm, Tutte le fiabe. Prima edizione integrale, 2015; collabora con Francesco Fiorenti al progetto, in corso, di cura in traduzione italiana delle opere teatrali di Peter Handke). Ha coordinato il progetto europeo EST - Europe as a Space of Translation (EACEA 2007-2013).

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