Acquistato dai dipartimenti Dame e Di4a dell’Ateneo friulano

Nanoscopio unico in regione per studiare la materia vivente e la genesi delle malattie

Lo strumento del valore di 600 mila euro offrirà nuove potenzialità per la ricerca nell’ambito delle scienze della vita

Da oggi l’Università di Udine è l’unico ente di ricerca in Friuli Venezia Giulia dotato di un microscopio confocale/nanoscopio ad elevata risoluzione di nuovissima generazione. Lo strumento, del valore di 600 mila euro, contribuirà a dare nuove potenzialità alla ricerca nell’ambito delle scienze della vita, consentendo ai ricercatori di poter, in particolare, analizzare le dinamiche sub-cellulari e i dettagli della materia vivente come mai fatto prima, contribuendo così a fornire nuove informazioni per comprendere meglio anche la genesi di diverse malattie.

Il nuovo microscopio permetterà di ottenere risoluzioni fino a 30 nanometri, quando la risoluzione dei normali microscopi confocali si ferma a 200 nanometri. «Lo strumento – precisa Claudio Brancolini, coordinatore del gruppo di ricerca di biologia cellulare dell’Ateneo di Udine - oltre ad essere un microscopio confocale a elevata risoluzione dedicato allo studio in vivo dei comportamenti cellulari in una prospettiva 3D, permetterà anche di superare il limite di diffrazione della luce consentono ai ricercatori di studiare le strutture subcellulari in modo più dettagliato rispetto a un microscopio confocale standard. La tecnica Sted (stimulated emission depletion) alla base del nuovo nanoscopio è stata premiata con il Nobel per la chimica nel 2014».

L’importante investimento per l’acquisto del nuovo nanoscopio, un LSM8 gated Sted-one della Leica-microsystem, è stato realizzato grazie ai fondi dei due Dipartimenti di Area medica (Dame) e di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (Di4a) dell’Università di Udine, in base al piano strategico d’Ateneo. «L’investimento sostenuto – dice il rettore Alberto De Toni – ha un doppio valore. Da una parte dimostra la volontà dell’Ateneo di sostenere e migliorare sempre la ricerca. Dall’altra, rappresenta un bell’esempio della capacità di fare squadra che ha questo Ateneo».

«Il nanoscopio – aggiungono i direttori dei due Dipartimenti di Area medica e di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, Silvio Brusaferro e Paolo Ceccon – permetterà di migliorare ulteriormente i risultati dei nostri già eccellenti gruppi di ricerca nell’ambito delle scienze della vita».

Il nuovo microscopio confocale è stato presentato ieri nel Laboratorio di microscopia del Dipartimento di Area medica. Erano presenti il rettore Alberto De Toni, i direttori dei due Dipartimenti di Area medica e di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, Silvio Brusaferro e Paolo Ceccon, e tutti i ricercatori interessati.

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