Al termine del percorso di confronto con la popolazione delle Dolomiti Friulane

Risultati del progetto sperimentale L'Altra Montagna – Le Dolomiti del silenzio, per una proposta di racconto condiviso del patrimonio montano

Presentazione a Forni di Sopra e Frisanco il 15 e 16 febbraio

Nel corso del prossimo weekend, saranno presentati ai cittadini della Val Colvera e di Forni di Sopra i risultati del progetto sperimentale L’Altra Montagna – le Dolomiti del silenzio, che l’associazione ISOIPSE di Belluno ha ideato e realizzato negli scorsi mesi insieme agli abitanti delle due località friulane.
 
Il doppio appuntamento è per:
 
  • venerdì 15 febbraio, alle ore 20,45, presso la sala del Circolo operaio GLUP di Poffabro (PN), in piazza XX settembre
 
  • sabato 16 febbraio, alle ore 17,00, presso il Centro visite del Parco Naturale Dolomiti Friulane a Forni di Sopra (UD)
 Agli incontri di restituzione parteciperanno anche la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’Università degli Studi di Udine, partner sostenitori promotori del progetto.
 
Il percorso partecipato
 
“Che cosa rende unico, ai tuoi occhi, il posto in cui vivi?”
A questa e altre domande sono stati invitati a rispondere, negli scorsi mesi, gli abitanti delle due località delle Dolomiti Friulane, nel corso di sei incontri organizzati: tre a Forni di Sopra e tre in Val Colvera.
Il percorso partecipato ha voluto coinvolgere le comunità locali e stimolare una loro riflessione sul patrimonio del proprio paese e della propria valle, sulle specificità dei propri luoghi del cuore, sulla rilevanza e sulle potenzialità che questi hanno o potrebbero avere in un’ottica di turismo sostenibile.
Il risultato del percorso partecipato, e uno degli obiettivi del progetto sperimentale L'Altra Montagna – Le Dolomiti del silenzio, è stata l’ideazione di una proposta di comunicazione territoriale condivisa, proposta nata e sviluppata a partire dai contenuti emersi durante gli incontri e dalle riflessioni e dai racconti degli abitanti della Val Colvera e di Forni di Sopra.
 
Il racconto partecipato del territorio
 
L’Altra Montagna – le Dolomiti del silenzio potrebbe in futuro diventare un racconto delle Dolomitia partire da chi le Dolomiti le vive tutti i giorni. Un racconto appunto corale, un racconto nuovo perché frutto della commistione tra partecipazione e comunicazione vera a propria, e del protagonismo attivo degli abitanti nella scelta di quale sia il (potenziale) patrimonio turistico del proprio paese e dei suoi dintorni.
In un territorio, quello delle Dolomiti meno turistiche – quali sono le Dolomiti Friulane – che va spopolandosi sempre più velocemente, i racconti veri e sinceri di chi in montagna resiste sono preziosi e vanno raccolti, sistematizzati e presentati a chi cerca proprio questa montagna come meta, montagna forse minore ma fatta di silenzi e angoli inesplorati, montagna meno frequentata ma non meno autentica.
I risultati della ricerca e dei due primi processi partecipativi appena conclusi costituiranno ora la base di dati e di esperienza da cui partire, nei prossimi mesi, per tracciare le linee guida della fase attuativa del progetto, ovvero la realizzazione del progetto comunicativo.
 
I partner di progetto
 
Il progetto sperimentale di narrazione e comunicazione partecipata del territorio in ottica turistica L'Altra Montagna – le Dolomiti del silenzio è stato ideato e realizzato dall'Associazione ISOIPSE, è coordinato dall’Università degli Studi di Udine, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed è supportato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO e dal gruppo di ricerca Terre Alte del C.A.I.
 
L’Associazione ISOIPSE - Sinergie. Strategie. Territorio

ISOIPSE è un’associazione bellunese formata da giovani professionisti di ambiti i più disparati, che hanno scelto di non lasciare la montagna e di unire le proprie competenze, aspirazioni e fantasie per ideare e realizzare progetti sostenibili per lo sviluppo virtuoso del territorio. Con numerosi progetti, anche molto diversi tra loro (dalla formazione all’organizzazione di eventi, dalla digitalizzazione della cultura alla didattica museale), promuove modelli di sviluppo sostenibile e partecipato, fa ricerca attorno a fenomeni sociali e ambientali contemporanei, incentiva l’incontro intergenerazionale e la creazione di reti sul territorio, sviluppa conoscenza e consapevolezza sulla montagna. 

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