Presentato oggi nella sede di palazzo Florio a Udine

Ateneo e Cro: protocollo per l'integrazione della ricerca con la didattica e l'assistenza

L’accordo amplia la collaborazione in atto con il centro di eccellenza Mati di Udine per lo sviluppo di protocolli di ricerca in area biomedica

Realizzare attività di ricerca in ambito biomedico e medico-chirurgico, ampliando, al contempo, le potenzialità delle due istituzioni di eccellenza regionali attraverso reti di collaborazione. È l’obiettivo del protocollo di intesa che allarga la sinergia già in atto fra l’Università di Udine e il Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano - avviata con il Dipartimento di scienze mediche e biologiche dell’Ateneo, in quanto sede del Centro di eccellenza Microgravity, aging, training and immobility (Mati) - e finora dedicata alla progettazione, sviluppo e conduzione di protocolli di ricerca comuni nell’area biomedica. L’accordo, presentato oggi nella sede di palazzo Florio a Udine, si propone, in particolare, di promuovere e potenziare, nei settori disciplinari dell’area biomedica e medico-chirurgica, la collaborazione fra Università di Udine e Cro nelle attività di ricerca e alta formazione, e di favorire l’integrazione della ricerca alle funzioni didattiche e assistenziali.

L’accordo è stato sottoscritto dal rettore dell’ateneo di Udine, Cristiana Compagno, e da Piero Cappelletti, direttore dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, Centro di riferimento oncologico di Aviano. Con Cappelletti, referente per l’accordo è Fabio Puglisi, docente di oncologia medica presso l’Ateneo friulano e oncologo dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine. Alla presentazione del protocollo sono intervenuti anche, per l’Ateneo, il direttore del Dipartimento di scienze mediche e biologiche, Fabio Barbone, il commissario del Dipartimento di scienze mediche, sperimentali e cliniche, Maurizio Marchini, e per il Cro, il direttore sanitario Valter Gattei e il direttore scientifico, Paolo De Paoli.

Soddisfatta per l’accordo il rettore Cristiana Compagno che ha sottolineato come «sia sempre di più necessario nel mondo della ricerca, e in particolare nel settore della ricerca scientifica in cui si realizzano sinergie tra ricerca di base e ricerca clinica, allargare le reti di collaborazione e fare massa critica per raggiungere e condividere risultati importanti». Il direttore generale del Cro, Piero Cappelletti, ha evidenziato «l’importanza di questo accordo nell’ottica dell’integrazione del sistema sanitario con quello della ricerca. La costruzione di una rete di eccellenze rappresenta il modo corretto di collaborare a livello territoriale. Mettere assieme strutture e a sistema sinergie finalizzate a enfatizzare le caratteristiche di eccellenza di ciascuno rappresenta oggi il modello capace di potenziare obiettivi e risultati».

«L'oncologia – ha detto Fabio Puglisi - è in rapida evoluzione: gli investimenti nella ricerca traslazionale e clinica sono un obiettivo al quale le Istituzioni devono guardare con attenzione. Al tempo stesso è necessario che, come professionisti, ci si adoperi per favorire la cooperazione tra le diverse strutture; ciò è particolarmente vero per una regione come la nostra, che in un'area circoscritta può contare su diverse strutture di eccellenza. Serve una concezione dinamica della ricerca da sviluppare attraverso reti funzionali: questi principi rispondono a bisogni sentiti dalla comunità scientifica e dai clinici. Inoltre la contaminazione di abilità e competenze contribuisce a potenziare l'offerta formativa e la qualità della stessa».

Il protocollo di intesa stabilisce che la collaborazione tra università di Udine e Cro si attuerà mediante singoli progetti di ricerca e dell’alta formazione, i cui contenuti e modalità di realizzazione saranno disciplinati da specifici accordi attuativi definiti con cadenza annuale. L’accordo ha una durata biennale e potrà essere rinnovato.

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