16 Maggio 2019
Lo scorso 7 maggio all’aeroporto militare di Roma
Difesa: presentati a Pratica di Mare i risultati dei progetti “Presnet” e “Ra2m”
Gian Luca Foresti: «Soddisfatti per l’interesse dimostrato dai massimi vertici del Ministero della Difesa e della Protezione civile»
L’Università di Udine ha partecipato, lo scorso 7 maggio all’aeroporto militare di Partica di Mare (Roma), all’evento dimostrativo organizzato dal Ministero della Difesa “Duplice uso sistemico: impiego innovativo delle Forze Armate al servizio del Paese”. L’ateneo, su invito del Segretariato generale della difesa, ha presentato i risultati dei progetti “RA2M – Realtà aumentata per il supporto ai militari nelle missioni di pace all’estero e per il riconoscimento intelligente di ordigni bellici inesplosi in aree pubbliche” e “PRESNET – PREscriptive Situational awareness for cooperative auto-organising aerial sensor NETworks”, condotti dal gruppo di ricerca AVIRES - Visione artificiale e sistemi real-time del Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche (DMIF) dell’Università di Udine.
Soddisfatto Gian Luca Foresti, coordinatore del gruppo AVIRES, nonché direttore del DMIF. «Abbiamo potuto presentare i nostri progetti alla presenza del premier Giuseppe Conte, dei massimi vertici del Ministero della Difesa, rappresentati dalla ministra Elisabetta Trenta e dal Segretario Generale della Difesa Nicolò Falsaperna, e della Protezione Civile, rappresentata dal Capo Dipartimento, Angelo Borrelli, che hanno evidenziato l’importanza dei risultati raggiunti dai progetti RA2M e PRESNET per il duplice uso sistemico dei droni autonomi al servizio del Paese».
Il progetto RA2M si propone di contribuire allo sviluppo di sistemi mobili avanzati di realtà aumentata per supportare un operatore militare a gestire visivamente grandi quantità di dati e muoversi in aree complesse, per supportare attività turistiche e per gestire situazioni di ritrovamento di residuati bellici inesplosi.
Il progetto PRESNET è relativo allo sviluppo di uno sciame autonomo di aeromobili a pilotaggio remoto (UAV) in grado di configurarsi automaticamente e di acquisire ed elaborare in tempo reale dati complessi (immagini RGB e infrarosso, dati acustici, ecc.) per la protezione del territorio e per dare supporto in caso di calamità naturali. Ad esempio, nel caso di terremoti, i droni si coordinano autonomamente per la ricerca di possibili superstiti sotto le macerie, suddividendosi in modo intelligente le aree da sorvolare. Con Gian Luca Foresti, al progetto hanno lavorato Christian Micheloni e Niki Martinel, del Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche, e Giovanni Ferrin, tecnico del Centro polifunzionale dell’Università di Udine a Pordenone.
Soddisfatto Gian Luca Foresti, coordinatore del gruppo AVIRES, nonché direttore del DMIF. «Abbiamo potuto presentare i nostri progetti alla presenza del premier Giuseppe Conte, dei massimi vertici del Ministero della Difesa, rappresentati dalla ministra Elisabetta Trenta e dal Segretario Generale della Difesa Nicolò Falsaperna, e della Protezione Civile, rappresentata dal Capo Dipartimento, Angelo Borrelli, che hanno evidenziato l’importanza dei risultati raggiunti dai progetti RA2M e PRESNET per il duplice uso sistemico dei droni autonomi al servizio del Paese».
Il progetto RA2M si propone di contribuire allo sviluppo di sistemi mobili avanzati di realtà aumentata per supportare un operatore militare a gestire visivamente grandi quantità di dati e muoversi in aree complesse, per supportare attività turistiche e per gestire situazioni di ritrovamento di residuati bellici inesplosi.
Il progetto PRESNET è relativo allo sviluppo di uno sciame autonomo di aeromobili a pilotaggio remoto (UAV) in grado di configurarsi automaticamente e di acquisire ed elaborare in tempo reale dati complessi (immagini RGB e infrarosso, dati acustici, ecc.) per la protezione del territorio e per dare supporto in caso di calamità naturali. Ad esempio, nel caso di terremoti, i droni si coordinano autonomamente per la ricerca di possibili superstiti sotto le macerie, suddividendosi in modo intelligente le aree da sorvolare. Con Gian Luca Foresti, al progetto hanno lavorato Christian Micheloni e Niki Martinel, del Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche, e Giovanni Ferrin, tecnico del Centro polifunzionale dell’Università di Udine a Pordenone.