Appuntamento giovedì 27 maggio in piazzale Kolbe a Udine

Genetica e sperimentazione dei farmaci

Problematiche e nuovi scenari in un convegno

            Quali sono le relazioni tra l'assetto genetico delle persone e la risposta alle terapie, all'efficacia e alla tossicità dei farmaci? A seguito degli enormi progressi ottenuti nel campo della lettura del codice genetico, «sono sempre più frequenti - dice Mario Furlanut, direttore del Comitato etico del policlinico universitario di Udine - le richieste di inserire nei protocolli di sperimentazione anche indagini di tipo farmaco-genetico». Queste, oltre ad approfondire la eziopatogenesi delle malattie, consentono di individuare gli eventuali geni coinvolti nella risposta terapeutica e/o tossica. «Le indagini farmaco-genetiche - continua Furlanut - sono, da questo punto di vista, utilissime per prevenire gli effetti collaterali sui diversi pazienti, ma, come tutti gli studi in questo campo, possono sollevare problemi di natura etica, morale, e giuridico-filosofica». Di questo si parlerà nel convegno, organizzato giovedì 27 maggio dalle 15 nell'aula magna di piazzale Kolbe 4, a Udine dalla Scuola di specializzazione in farmacologia del Policlinico universitario di Udine, in collaborazione con il Comitato etico e la facoltà di Medicina e chirurgia, con il patrocinio dell'ateneo friulano e il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Udine e Pordenone.

             «La sperimentazione clinica dei farmaci - spiega Furlanut -, a differenza di quanto accade per i "rimedi alternativi", è una tappa essenziale attraverso la quale devono passare i medicinali per acquisire quelle caratteristiche di efficacia e di sicurezza che ne consentiranno poi un uso corretto nei soggetti ammalati, animali compresi». In questo campo, almeno per l'uomo, «esistono - puntualizza Furlanut - precise norme recepite a livello internazionale». Sul versante dell'inserimento nei protocolli di sperimentazione di indagini farmaco-genetiche, «che, secondo alcuni - afferma Furlanut - aprono scenari anche inquietanti, mancano ancora norme precise. Il convegno farà il punto su tutti questi argomenti».

            Giovedì 27 maggio alle 15 apriranno il convegno il pro rettore dell'ateneo friulano, Maria Amalia D'Aronco, e il preside della facoltà di Medicina e chirurgia di Udine, Franco Quadrifoglio. Dalle 15.30 il via agli interventi, moderati da Mario Furlanut. Giovanni Federspil, ordinario di Medicina interna all'università di Padova terrà una lettura dal titolo Introduzione al metodo scientifico. Sarà in grado la farmacogenetica di migliorare l'utilizzazione terapeutica dei farmaci? A questa domanda risponderà alle 16 Diego Fornasari, farmacologo dell'università di Milano. Alle 16.30 Corrado Viafora, docente di Bioetica all'università patavina, tratterà Il punto di vista bioetico nella sperimentazione clinica, mentre alle 17 Danilo Castellano, ordinario di Filosofia politica all'università di Udine, si soffermerà Su alcuni profili giuridici della sperimentazione farmacologica. Dalle 17.30 spazio alla discussione e alle conclusioni.