Il nuovo esame per l’abilitazione all’esercizio della professione

Tirocini medici, gli studenti sbarcano in ambulatorio

Convenzione fra Università, Ordini dei medici,
Azienda ospedaliera e Aziende sanitarie

           Il nuovo esame di abilitazione alla professione di medico prevede un tirocinio pratico di tre mesi e una prova scritta. Il tirocinio si svolgerà non soltanto nei reparti di medicina e di chirurgia, come accadeva finora, ma anche presso lo studio di un medico di famiglia. Un’esperienza che a Udine è già partita da oltre un anno, grazie ad un’esperienza pilota della facoltà di Medicina dell’ateneo friulano in collaborazione con l’Ordine dei medici, e che ora viene ufficializzata con la sottoscrizione di una convenzione, tra le prime in Italia, fra Università, Ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri di Udine, Pordenone e Gorizia, Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Udine e Aziende per i servizi sanitari delle provincie di Udine, Pordenone e Gorizia.
Il rettore Furio Honsell si è detto “molto soddisfatto dell’elevata qualità della collaborazione instaurata, anche sul versante della formazione, con il sistema sanitario territoriale e gli ordini dei medici”. “Un rapporto strategico – ha sottolineato – anche per gli studenti, grazie alle opportunità che vengono loro offerte”. In base a questo accordo, Università, Ordini dei medici, Azienda ospedaliera e Aziende sanitarie organizzeranno insieme la valutazione dell’attività professionale che i laureati in Medicina svolgeranno sia nelle strutture ospedaliere sia negli studi dei medici. L’attività consisterà anche nella partecipazione a seminari tenuti da medici di medicina generale e ospedalieri. Per l’attuazione e la realizzazione del tirocinio sarà istituita una apposita commissione.
        “Il laureato deve superare il tirocinio positivamente – ha evidenziato il preside della facoltà di Medicina, Franco Quadrifoglio – per poi poter accedere alla prova scritta dell’esame di abilitazione professionale”. L’Università riconoscerà il titolo di “tutore-valutatore” ai medici che accoglieranno i tirocinanti e l’Ordine dei medici predisporrà un elenco dei medici disponibili ad ospitare i ragazzi. Al termine del tirocinio, il laureato dovrà compilare in modo anonimo un questionario sul periodo trascorso e sull’attività svolta dal valutatore. “L’Ordine dei medici della provincia di Udine - ha annunciato il presidente, Luigi Conte - ha già formato 80 medici tutori, in collaborazione del Centro regionale per la formazione dei medici di medicina generale”.
        Nella stesura degli elenchi, l’Ordine dei medici terrà conto, per quanto riguarda i medici di medicina generale, delle precedenti esperienze nel campo del tutoraggio, della disponibilità di un sistema informatico efficace ed aggiornato, della dotazione di spazi adeguati dove svolgere il tirocinio, dell’impegno del medico a partecipare ad un corso di formazione specifico per diventare tutor, della disponibilità di un impegno di almeno tre mesi per seguire questa attività. I valutatori, inoltre, saranno preparati all’uso del libretto dei “clinical skills” introdotti dalle facoltà di Medicina come guida degli elementi che sono oggetto di valutazione e su cui il candidato è stato preparato.
        Le strutture ospedaliere che dovranno ospitare i tirocinanti, invece, dovranno rispondere a 5 requisiti: la possibilità di ricovero ordinario con almeno cinque posti letto e di day-hospital con almeno due posti letto, lo svolgimento di attività ambulatoriale almeno tre volte alla settimana, la dotazione del personale afferente alla struttura operativa deve essere composto da un responsabile e da un dirigente medico per ogni candidato e la casistica deve prevedere almeno 10 pazienti al giorno.Gli obiettivi del tirocinio sono duplici. Nelle strutture ospedaliere saranno valutate la capacità dei futuri medici di individuare i pazienti che devono essere ricoverati e di svolgere prestazioni ambulatoriali, sia raccogliendo dati anamnestici, sia fornendo chiarimenti al paziente e ai parenti.
        Nello studio del medico di base, invece, saranno valutate le competenze pratiche e relazioni acquisite dal futuro medico nella gestione del paziente prima e dopo il ricovero, prima che la malattia sia diagnosticata, in pazienti con malessere indefinito, cronici, politrattati, inguaribili e a domicilio. In particolare, sarà valutato l’approccio alla persona per la prevenzione ed educazione, alla famiglia, nella relazione fra medico e paziente e con la famiglia. L’attività valutativa, inoltre, prevede la partecipazione attiva a seminari interattivi tenuti da medici di medicina generale e da medici ospedalieri allo scopo di far emergere ed evidenziare un più completo quadro della formazione complessiva.