Fa parte del progetto “Ospedale senza fumo”

Policlinico universitario. Avviato l'ambulatorio per smettere di fumare

Il 70% dei pazienti ha detto addio alla sigaretta

            Sono 30 i soggetti che si sono sottoposti alle cure per smettere di fumare del nuovo ambulatorio per la cura del tabagismo, avviato nel 2003 al Policlinico universitario di Udine. Il 70,8% dei pazienti (24) ha smesso di fumare ed è attualmente in fase di follow up d’osservazione. L’avvio dell’ambulatorio rappresenta uno dei traguardi del progetto “Ospedale senza fumo”, varato nel 2002 dall’Istituto di farmacologia clinica e tossicologica, «il cui obiettivo generale – spiega il responsabile, Massimo Baraldo -, in linea con gli intenti degli organismi internazionali, è quello della lotta al tabagismo, con la promozione di comportamenti e stili di vita adeguati per la salute». Per contattare l’ambulatorio, telefonare allo 0432 559833.

            L’ambulatorio per la cura del tabagismo, in particolare, si occupa dello studio e cura della dipendenza da nicotina, e la sua peculiarità è la personalizzazione dell’intervento su ciascun paziente, finalizzato a far smettere di fumare. «L’approccio al paziente in ambulatorio – puntualizza Baraldo – si basa sulla personalizzazione della terapia antitabagica e sul counseling e, da questo punto di vista, si tratta di un ambulatorio unico in regione». In sostanza, il trattamento, che dura in media tre mesi, avviene attraverso la somministrazione ai pazienti di preparati che rilasciano nicotina partendo dalla dose di nicotina che è specifica per ciascun paziente e diminuendola in quantità via via decrescente. Questo metodo conduce i pazienti ad affrontare senza sintomi spiacevoli l’astinenza e, con il tempo, a non sentirne più bisogno, e, dunque, ad abbandonare l’abitudine del fumo.

            Terminata la prima fase del progetto Ospedale senza fumo, con il monitoraggio del tabagismo all’interno del Policlinico, attraverso la somministrazione di questionari al personale, e la successiva campagna di informazione e formazione sul fumo attivo e passivo, attraverso seminari e corsi per aumentare la conoscenza dei danni prodotti dal fumo, sarà ora avviata l’ultima fase di verifica dei risultati ottenuti. Dai dati ricavati si potrà valutare l’attività del gruppo operativo e la validità della campagna di informazione e formazione.

            «La peculiarità e l’importanza di questo progetto anti-tabagismo - spiega Baraldo –, costituito in fasi e azioni ben definite, risiede nel fatto che esso rappresenta un modello esportabile in varie realtà territoriali sanitarie e non, ad esempio in quella scolastica». Per il momento l’auspicio è che il progetto «sia accolto – precisa il responsabile – anche dalle altre Aziende sanitarie e fungere da modello per la lotta contro il tabagismo».
 
        I risultati del monitoraggio, condotto in collaborazione con la Direzione sanitaria del Policlinico Universitario fra i 451 dipendenti (58% del totale) che hanno risposto in maniera valida al questionario nella prima fase del progetto hanno dimostrato che il 54% non ha mai fumato, il 26% è un ex fumatore, e il 20% fuma anche oggi. Il 26% dei fumatori sono maschi e il 19% femmine, mentre gli ex fumatori sono il 29% maschi e il 24% femmine. La maggior parte delle persone ha cominciato a fumare dopo i 18 anni, il 53% dei maschi ancora prima. Il 93% fuma sigarette e il 67% di questi non supera le 10 sigarette al giorno. Tra il personale che fuma troviamo infermieri (35%), dirigenti e medici (18%), seguiti da ausiliari e amministrativi (13 e 13%). Ma, nel complesso, il 62% non fuma nel luogo di lavoro e il 91% non trova difficile astenersi nei luoghi dove è proibito.

            Il 71% dei fumatori ha tentato di smettere di fumare: il 31% ha resistito per oltre 12 mesi ma il 69% non è arrivato a 12 mesi; l’80% dichiara di aver comunque ridotto il numero di sigarette rispetto al passato. Fra gli ex fumatori, il 65% ha smesso da più di 5 anni e la decisione, nell’84% dei casi, è stata determinata da scelte di vita. Il 97% delle persone ha smesso senza usare alcun metodo. I fumatori effettuano più attività sportiva (52%) rispetto ai non fumatori (40%) e consumano più caffé (79% contro 62%), vino (28% contro 12%) e superalcolici (7% contro 2%). I fumatori ritengono che le loro informazioni sul tabagismo sono molto buone (67%), superando il valore dichiarato dai non fumatori (54%). Tutti, in ogni caso, sono interessati a migliorarle. Il 69% del campione sostiene che sul luogo di lavoro si affronta il problema del fumo, e il 55% che si consiglia di smettere di fumare. Un consiglio dato soprattutto ai pazienti (44%) e solo nel 36% dei casi ai colleghi.

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