14 Ottobre 2005
Donazione della Fondazione Crup all’Istituto di Radiologia
Tumori alla mammella: nuovo macchinario per una diagnosi precoce
Grazie a “Mammotome”, strumento del valore di 40 mila euro
Diagnosticare neoplasie mammarie in situ, ossia non ancora infiltranti, la cui asportazione consente la guarigione nella quasi totalità dei casi. Da oggi l’Istituto di Radiologia del Policlinico universitario di Udine potrà farlo, grazie all’apparecchiatura di ultima generazione “Mammotone” del valore di 40 mila euro, donata dalla Fondazione Crup. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella lotta al tumore alla mammella, la cui mortalità, attraverso la diagnosi precoce, si riduce del 30%. Una patologia, la neoplasia mammaria, che è la più diffusa nelle donne dopo i quarant’anni, e che interessa il 15% della popolazione femminile del Friuli Venezia Giulia. Con il nuovo strumento, inoltre, saranno ridotti i tempi di esecuzione degli esami, il cui numero si attesta, per l’Istituto, attorno ai 150-180 all’anno.
Il macchinario, inaugurato venerdì 14 ottobre alla presenza del direttore dell’Istituto di Radiologia, Massimo Bazzocchi, del presidente della Fondazione Crup, Silvano Antonini Canterin, e del vice-preside della facoltà di Medicina Paolo Viglino, è dotato della migliore tecnologia esistente. Esso consente di eseguire biopsie istologiche della mammella con prelievi più accurati. In particolare, la strumentazione è utile per la biopsia di lesioni pre-cliniche, non palpabili, visibili con la mammografia attraverso la dimostrazione di microcalcificazioni. Gratitudine ha espresso Bazzocchi per la sensibilità dimostrata dalla Fondazione Crup «in un momento di impasse economico. Il nuovo strumento – ha aggiunto il direttore – ci consente di essere all’avanguardia nel campo dell’assistenza, della ricerca e dell’insegnamento». «Una delle missioni della Fondazione – ha ribadito Antonini Canterin – è il sostegno delle iniziative che sostengano il miglioramento delle prestazioni sanitarie e la ricerca».