Indagine condotta da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Area medica

Farmacisti e conoscenze sull’utilizzo degli integratori, i risultati di uno studio osservazionale

È emersa una necessità formativa

Valutare le conoscenze dei farmacisti che operano nelle farmacie pubbliche e private del Friuli Venezia-Giulia, sull’utilizzo degli integratori e dei supplementi dietetici. Questo l’obiettivo di uno studio osservazionale tramite questionario condotto da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Area medica dell’Università di Udine. La ricerca si è svolta in collaborazione con gli ordini provinciali dei farmacisti del Friuli Venezia Giulia. L’indagine ha esaminato le conoscenze dei farmacisti anche sulla base di caratteristiche quali età, anni di esperienza, ruolo all’interno della farmacia e tipo di esercizio. In particolare, intendeva verificare la padronanza sull’utilizzo degli integratori e dei supplementi dietetici analizzando il grado di conoscenza su indicazioni e controindicazioni d’uso, dosaggio e via di somministrazione, efficacia di utilizzo, effetti avversi quando assunti in quantità eccessive, interazioni farmacologiche.

Il profilo dei farmacisti - Sui circa 1 600 farmacisti complessivi coinvolti nello studio, sono stati 232, circa il 15 per cento, quelli che hanno risposto. Di questi il 71 per cento erano donne. La maggior parte, il 77 per cento, con una laurea in Farmacia, il restante 23 per cento in Chimica e Tecnologie farmaceutiche. Il 61 per cento aveva una esperienza lavorativa uguale o superiore agli 11 anni. Il 66 per cento lavorava come collaboratore all’interno della farmacia mentre il restante 34 per cento ne era il titolare.

I risultati - Lo studio evidenza che su 20 domande fatte per valutare le conoscenze dei rispondenti solo in 13 domande si è registrata una quota di risposte corrette superiore al 50 per cento. Nello specifico, in poco più della metà dei casi, il 54 per cento, la percentuale di correttezza è stata uguale o maggiore del 75 per cento. Anche analizzando la parte del questionario che riguardava le domande su attitudini e comportamenti emerge un basso grado di accordo che caratterizza i rispondenti rispetto alla consapevolezza su alcuni punti di grande interesse per quanto riguarda la gestione di queste sostanze. Ad esempio gli effetti avversi dell’assunzione di vitamine in dosaggi superiori a quelli raccomandati, le controindicazioni in specifiche categorie di pazienti, le integrazioni tra farmaci e integratori.

Il gruppo di ricerca - Il team che ha condotto lo studio è composto da Maria Parpinel, Luca Arnoldo, Laura Brunelli, Giada Mazzilis, Matteo d’Angelo, Laura Colautti, e Pier Giorgio Cojutti. «L’acquisto di integratori e supplementi alimentari – spiegano i coordinatori della ricerca, Maria Parpinel e Luca Arnoldo – non deve essere equiparato a quello dei prodotti alimentari per la parte di rischio insito nel loro consumo al di fuori delle indicazioni. Il farmacista poi è spesso essenziale per veicolare le corrette informazioni su caratteristiche e modalità di consumo di questi prodotti, sia per le sue competenze sia per l’autorevolezza della sua figura professionale. Per questo motivo è importante considerare questi risultati come punto di partenza per lavorare con gli ordini professionali, in primis, e la collaborazione della Rete cure sicure Fvg, per puntare a colmare il gap di conoscenze emerso dalla ricerca in modo rapido ed efficace e sostenere la sicurezza dei cittadini riguardo l’assunzione di integratori/supplementi».