L'Università di Udine coordina il terzo nodo dell'ecosistema dell'innovazione

iNEST, dall'Ateneo due bandi per le imprese a favore della transizione verde e digitale

Finanziabili, con risorse Pnrr, fino a dieci progetti per innovare prodotti, processi o servizi nella manifattura avanzata: domande entro il 31 ottobre

Due bandi a cascata destinati a imprese e organismi di ricerca – per un valore complessivo di 3 milioni e 175 mila euro – sono stati emanati dall'Università di Udine nell'ambito dell'ecosistema dell'innovazione iNEST, il programma di ricerca sostenuto dal Pnrr con l'obiettivo generale di incentivare l'applicazione delle più avanzate tecnologie digitali nelle principali aree di specializzazione del Triveneto: i settori industriale-manifatturiero, agricolo, marino, montano, edile, turistico, culturale, della salute e dell'alimentazione. L'Ateneo friulano li ha promossi in quanto capofila dello Spoke 3, il nodo di iNEST dedicato alla transizione verde e digitale per la manifattura avanzata. Il Bando Triveneto (2 milioni di euro) è destinato alle realtà site e operative in Friuli Venezia Giulia, Veneto e nelle province autonome di Bolzano e Trento; il Bando Mezzogiorno (1 milione e 175 mila euro), invece a imprese con una sede in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le richieste di finanziamento potranno essere presentate entro il 31 ottobre 2023, attraverso l'apposita piattaforma del Consorzio iNEST.

Il Bando Triveneto prevede il finanziamento di sette progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale: tre nell'area tematica "Energia"; due nell'ambito "Manifattura intelligente, meccatronica e robotica"; uno nell'area "Materiali" e uno relativo a "Intelligenza artificiale e scienza dei dati". A ognuna delle quattro aree tematiche (research topic) destina un contributo complessivo di 500 mila euro. Tre, invece, i progetti finanziabili attraverso il Bando Mezzogiorno: uno relativo a "Materiali" (per un contributo massimo di 400 mila euro) e due a "Intelligenza artificiale e scienza dei dati" (per un totale di 775 mila euro).

In entrambi i bandi sono considerati ammissibili i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati dalle imprese singolarmente o in collaborazione, per le tematiche strategiche indicate. I beneficiari possono essere le Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), le Grandi Imprese (queste ultime, se concorrono in gruppo, devono collaborare con almeno una MPMI) e – per progetti esclusivamente in collaborazione – gli Organismi di Ricerca (OdR). Per la realizzazione del progetto è prevista una durata non superiore a 15 mesi dalla data indicata nel provvedimento di ammissione al finanziamento. Per maggiori informazioni su requisiti, contributi, temi di ricerca e innovazione, modalità di presentazione e di valutazione delle domande: www.consorzioinest.it (sezione Bandi).

«I bandi a cascata di iNEST sono un'importante opportunità per le aziende del Triveneto che operano nell'ambito della manifattura avanzata» afferma Angelo Montanari, responsabile scientifico dello Spoke 3 e coordinatore del Consiglio scientifico del Consorzio iNEST. «I bandi riguardano, infatti, tematiche cruciali per lo sviluppo futuro di un settore strategico per l'economia del territorio. Il rapporto sinergico tra atenei e aziende che iNEST vuole stabilire è un elemento originale di grande interesse».

Per l'intero ecosistema iNEST, 43 milioni di euro sono destinati, attraverso lo strumento dei "bandi a cascata", prevalentemente alle imprese: quasi il 40% dei circa 110 milioni di euro complessivamente stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il programma di ricerca triennale volto a potenziare e diffondere, entro il 2025, i benefici delle tecnologie digitali nelle principali aree di specializzazione del Triveneto. "iNEST-Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem" è strutturato in una unità centrale (hub) a Padova (il Consorzio iNEST), con compiti di gestione e coordinamento, e nove nodi (spoke) nel Nordest, dove sono localizzate le attività di ricerca. Questi nodi coinvolgono, attraverso specifici accordi, soggetti affiliati.

Il Consorzio iNEST – che vede nell'Università di Padova l’ente fondatore proponente – è stato costituito nel giugno del 2022 e conta 23 partner, tra atenei, enti pubblici di ricerca, enti pubblici e privati altamente qualificati. L'Università di Udine, oltre a essere uno degli 11 soci fondatori dello stesso, è capofila dello Spoke 3 (Green and digital transition for advanced manufacturing technology) ed è affiliata ad altri tre nodi, coordinati rispettivamente, dalla Libera Università di Bolzano (Ecosystems for mountain innovations), dall'Università Iuav di Venezia (City, architecture, sustainable design) e dall'Università di Verona (Smart agri-food). Come capofila del terzo spoke, l'Ateneo friulano ha il compito di coordinare le attività di sette affiliati: quattro atenei (Iuav e Ca' Foscari di Venezia, Libera Università di Bolzano e Università di Trento), un centro di ricerca (Fondazione Bruno Kessler) e due enti di trasferimento tecnologico (Friuli Innovazione e Polo Tecnologico Alto Adriatico). Le aree tematiche del nodo sono cinque: Energia; Manifattura intelligente, meccatronica e robotica; Materiali; Intelligenza artificiale e scienza dei dati; Aspetti organizzativi, economici e legali.

I bandi a cascata emessi nell'ambito dei nove spoke sono reperibili nel sito del Consorzio. Le attività di ricerca riguardano gli ambienti montani, la salute e gli stili di vita, la manifattura smart e green, l'architettura per le città sostenibili, gli ambienti di vita e di lavoro sostenibili, il turismo, la cultura e le industrie creative, l'agro-alimentare, gli ambienti marini e fluviali, i modelli digitali.

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