16 Luglio 2018 –
Ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze economiche e statistiche
Knowledge Management: Swissmedic e Ateneo di Udine insieme per il miglioramento
Lo studio, svolto per l’agenzia del farmaco svizzera, finalista nell’ambito della più importante conferenza europea su tema
Mappare, analizzare e infine migliorare le pratiche di gestione della conoscenza all'interno di Swissmedic, l’agenzia del farmaco svizzera, al fine di individuare ed eliminare nei processi valutativi dei farmaci mancanze o complicazioni che possono avere conseguenze importanti sulla popolazione. Erano gli obiettivi del lavoro di ricerca sviluppato congiuntamente tra il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche (Dies) dell’Università di Udine e Swissmedic, risultato finalista alla competizione “Knowledge Management and Intellectual capital excellence Awards”, in programma il prossimo settembre a Padova nell’ambito della 19a Conferenza europea sul Knowledge Management.
Il progetto è stato condotto da Francesca Dal Mas, dottoranda in Scienze manageriali e attuariali del Dies, che ha materialmente analizzato, organizzato e infine sintetizzato le pratiche esistenti e i possibili progetti di miglioramento per l’ente svizzero. Il progetto è stato coordinato da Andrea Garlatti, direttore del Dies, esperto del funzionamento degli enti pubblici in generale e di quelli sanitari in particolare, e Maurizio Massaro, ricercatore del Dies, è intervenuto sugli aspetti più specialistici in qualità di esperto di economia della conoscenza.
«Swissmedic – spiega Dal Mas - conta 450 dipendenti, con una struttura fortemente specialistica in cui le competenze vanno gestite per ottimizzare i processi. Mancanze o complicazioni nei processi valutativi dei farmaci possono avere un impatto negativo importante sulla popolazione, basti pensare, ad esempio, all'effetto di un errore o anche un semplice ritardo nell'introduzione sul mercato di farmaci salvavita».
Swissmedic, ente pubblico che ha il ruolo di approvare la vendita dei farmaci nel territorio svizzero e di monitorare eventuali problematiche relative a protocolli terapeutici, aveva avviato un progetto di medio lungo periodo finalizzato a rivedere le proprie procedure nell'ottica di una più efficiente ed efficace gestione della conoscenza. «La collaborazione con il Dipartimento udinese – spiega Dal Mas - nasce per la notorietà acquisita sul tema a livello internazionale dal Dies, in particolare nell’ambito del dottorato di ricerca in Scienze manageriali e attuariali. I ricercatori del Dies si sono, infatti, distinti da anni proprio nell'ambito del Knowledge Management negli enti pubblici, e nel 2016 Andrea Garlatti e Maurizio Massar si sono aggiudicati il prestigioso “Emerald Literati Award”». Questo ha convinto il responsabile del Knowledge Management di Swissmedic, Michael Renaudin, a collaborare con il team di ricerca udinese.
La gestione della conoscenza, Knowledge Management, riguarda l'implementazione di pratiche manageriali che consentano di gestire in modo ottimale la conoscenza presente nell'organizzazione, che presenta, oggi più che mai, una forte componente intangibile. «Parliamo - precisa Francesca Dal Mas - della competenza delle persone, ovverosia il capitale umano, delle relazioni che l'organizzazione ha rispetto ai propri stakeholders, siano essi clienti, fornitori, comunità o enti locali, ovverosia il capitale relazionale, nonché di procedure e elementi strutturali, dall’hardware e software ai brevetti, know how, macchinari o procedure particolari, ovverosia il cosiddetto capitale strutturale». Obiettivo del Knowledge Management è gestire i processi in modo intelligente ed efficiente, con l'obiettivo di proteggere il proprio patrimonio di conoscenza.
«Nel caso di enti pubblici altamente specializzati come Swissmedic – spiega Da Mas -, la gestione della conoscenza assume un ruolo cruciale. In particolare, Swissmedic si occupa di approvare o meno la vendita di un farmaco nel territorio federale e spesso anche in altri Paesi. La velocità e l'efficienza nell'approvazione di un protocollo è fondamentale in questo campo, e in alcuni casi, come per i farmaci salvavita ad esempio gli antitumorali, può portare ad un sensibile miglioramento delle condizioni di vita delle persone».Con Swissmedic, dunque, la ricerca condotta dal Dies ha analizzato le procedure in essere e valutato insieme cosa migliorare. «Le aree d'intervento – conclude Dal Mas - sono state molteplici: dalla gestione e formazione del personale, all'utilizzo di piattaforme web e intranet per la condivisione dei protocolli».
«Il progetto – afferma il direttore del Dies, Andrea Garlatti - rappresenta un esempio di quella che viene definita “ricerca pragmatica”: robusta scientificamente, tanto da essere premiata all’interno della più importante conferenza europea sul tema e rilevante praticamente, e tanto da coinvolgere una delle più importanti entità pubbliche svizzere».
Il progetto è stato condotto da Francesca Dal Mas, dottoranda in Scienze manageriali e attuariali del Dies, che ha materialmente analizzato, organizzato e infine sintetizzato le pratiche esistenti e i possibili progetti di miglioramento per l’ente svizzero. Il progetto è stato coordinato da Andrea Garlatti, direttore del Dies, esperto del funzionamento degli enti pubblici in generale e di quelli sanitari in particolare, e Maurizio Massaro, ricercatore del Dies, è intervenuto sugli aspetti più specialistici in qualità di esperto di economia della conoscenza.
«Swissmedic – spiega Dal Mas - conta 450 dipendenti, con una struttura fortemente specialistica in cui le competenze vanno gestite per ottimizzare i processi. Mancanze o complicazioni nei processi valutativi dei farmaci possono avere un impatto negativo importante sulla popolazione, basti pensare, ad esempio, all'effetto di un errore o anche un semplice ritardo nell'introduzione sul mercato di farmaci salvavita».
Swissmedic, ente pubblico che ha il ruolo di approvare la vendita dei farmaci nel territorio svizzero e di monitorare eventuali problematiche relative a protocolli terapeutici, aveva avviato un progetto di medio lungo periodo finalizzato a rivedere le proprie procedure nell'ottica di una più efficiente ed efficace gestione della conoscenza. «La collaborazione con il Dipartimento udinese – spiega Dal Mas - nasce per la notorietà acquisita sul tema a livello internazionale dal Dies, in particolare nell’ambito del dottorato di ricerca in Scienze manageriali e attuariali. I ricercatori del Dies si sono, infatti, distinti da anni proprio nell'ambito del Knowledge Management negli enti pubblici, e nel 2016 Andrea Garlatti e Maurizio Massar si sono aggiudicati il prestigioso “Emerald Literati Award”». Questo ha convinto il responsabile del Knowledge Management di Swissmedic, Michael Renaudin, a collaborare con il team di ricerca udinese.
La gestione della conoscenza, Knowledge Management, riguarda l'implementazione di pratiche manageriali che consentano di gestire in modo ottimale la conoscenza presente nell'organizzazione, che presenta, oggi più che mai, una forte componente intangibile. «Parliamo - precisa Francesca Dal Mas - della competenza delle persone, ovverosia il capitale umano, delle relazioni che l'organizzazione ha rispetto ai propri stakeholders, siano essi clienti, fornitori, comunità o enti locali, ovverosia il capitale relazionale, nonché di procedure e elementi strutturali, dall’hardware e software ai brevetti, know how, macchinari o procedure particolari, ovverosia il cosiddetto capitale strutturale». Obiettivo del Knowledge Management è gestire i processi in modo intelligente ed efficiente, con l'obiettivo di proteggere il proprio patrimonio di conoscenza.
«Nel caso di enti pubblici altamente specializzati come Swissmedic – spiega Da Mas -, la gestione della conoscenza assume un ruolo cruciale. In particolare, Swissmedic si occupa di approvare o meno la vendita di un farmaco nel territorio federale e spesso anche in altri Paesi. La velocità e l'efficienza nell'approvazione di un protocollo è fondamentale in questo campo, e in alcuni casi, come per i farmaci salvavita ad esempio gli antitumorali, può portare ad un sensibile miglioramento delle condizioni di vita delle persone».Con Swissmedic, dunque, la ricerca condotta dal Dies ha analizzato le procedure in essere e valutato insieme cosa migliorare. «Le aree d'intervento – conclude Dal Mas - sono state molteplici: dalla gestione e formazione del personale, all'utilizzo di piattaforme web e intranet per la condivisione dei protocolli».
«Il progetto – afferma il direttore del Dies, Andrea Garlatti - rappresenta un esempio di quella che viene definita “ricerca pragmatica”: robusta scientificamente, tanto da essere premiata all’interno della più importante conferenza europea sul tema e rilevante praticamente, e tanto da coinvolgere una delle più importanti entità pubbliche svizzere».