My First AIRC a Eros Di Giorgio del dipartimento di Area medica
Lotta contro il cancro: progetto di ricerca sostenuto da Fondazione AIRC con 99.800 euro per la prima annualità
Obiettivi: prevedere l’evoluzione della malattia e personalizzare i piani terapeutici massimizzandone l’efficacia, e creare un atlante delle modifiche epigenetiche
«Con questa ricerca – spiega Eros Di Giorgio – ci proponiamo in particolare quattro risultati principali: identificare i meccanismi di resistenza ai chemioterapici classici; individuare le sottopopolazioni tumorali che emergono dopo i primi cicli di trattamento; offrire un piano terapeutico personalizzato, prelevando le cellule dalle biopsie dei pazienti reclutati e ponendoli in coltura, e, infine, creare un atlante epigenetico delle alterazioni tumorali».
Lo studio si inserisce dunque nel filone più all’avanguardia della ricerca in questo settore, la medicina di precisione, che mira a massimizzare l’efficacia terapeutica e a identificare i meccanismi che rendono le terapie inefficaci, valutando i casi paziente per paziente.
Il progetto, della durata di 5 anni, è sostenuto da Fondazione AIRC con un My First AIRC Grant, destinato a ricercatori sotto i 40 anni che consente di gestire propri fondi in maniera indipendente e di iniziare a costituire un nuovo team di ricerca nella propria università di appartenenza.
«Grazie ad AIRC e alla disponibilità del dipartimento di Area medica dell’Università di Udine – dice Di Giorgio – cercheremo di utilizzare al meglio questi fondi per poter realizzare qualcosa di concreto nella lotta contro il cancro. Ci impegneremo al massimo per non tradire le attese e la fiducia riposta in noi».
Eros Di Giorgio, trentatre anni, laureato in Biologia e Genomica funzionale, ha iniziato il suo percorso scientifico approfondendo i meccanismi di morte cellulare controllata. Si è poi dedicato allo studio delle modifiche epigenetiche che accompagnano l’oncogenesi e la progressione neoplastica nel laboratorio di Biologia applicata dell’Università di Udine, diretto dal prof. Claudio Brancolini. Ha conseguito a Udine il dottorato di ricerca in Scienze biomediche e biotecnologiche e la sua ricerca post-doc è stata sostenuta per tre anni dalla Fondazione AIRC.