È il terzo progetto finanziato dall’azienda statunitense
Nei cellulari di Google nuovo sistema di ricarica wireless studiato dall’Università di Udine
Frutto di due anni di ricerca, sarà adottato dal colosso di Mountain View per i prossimi apparecchi in produzione, entro uno o due anni

«Il nuovo risultato di ricerca – spiega Stefano Saggini – è frutto di due anni di lavoro che abbiamo incentrato sullo sviluppo di una tecnica di analisi delle perdite del sistema di wireless charging per cellulari e accessori, che è sicuramente un sistema comodo e affidabile, in quanto non richiede connettori e fili che possono danneggiarsi, rompersi o non fare contatto, ma che tuttavia non è efficiente. La limitazione di efficienza si traduce sia in un eccessivo consumo energetico, sia in un incremento del tempo di ricarica. Da queste analisi, abbiamo studiato qualche modifica al sistema di ricarica wireless che ne ha incrementato l’efficienza, e che quindi Google ha deciso di adottarlo includendolo nelle prossime generazioni di cellulari, entro uno o due anni».
I risultati di questo studio sono stati salutati da Google «con sincera gratitudine per il supporto dato nella ricerca e nell’implementazione di nuove tecnologie per i nostri prodotti futuri. Attraverso questa collaborazione di ricerca sulla ricarica wireless, durata due anni, i risultati ottenuti sono stati ottimi. Il miglioramento significativo dell’efficienza della ricarica wireless è un settore chiave».
«La soddisfazione grande – sottolinea Saggini – è che un’idea studiata all’Università di Udine dai nostri ragazzi finirà in cellulari che saranno venduti in tutto il mondo».
Questo studio è il terzo progetto di ricerca commissionato dal colosso statunitense di Mountain View (California), dopo quelli che hanno visto il team di elettronica dell’Ateneo di Udine impegnato nel 2017 nello studio della riduzione del consumo energetico dei data center di Google e nel 2018 nello sviluppo di circuiti ad alta efficienza per l’alimentazione dei processori dei server, capaci di ridurre il consumo energetico dei data center.