Sostenibilità: matricole universitarie e insegnanti, due indagini per esplorare il livello di conoscenza

Della Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva

Il tema della sostenibilità è stato oggetto di due indagini sulle matricole universitarie e sugli insegnanti condotte dalla Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva del Dipartimento di area medica dell’Università di Udine. «Obiettivo di queste ricerche – spiega la direttrice della Scuola, Maria Parpinel – è esplorare lo stato dell’arte sul livello di conoscenza dei temi della sostenibilità da parte dei docenti della scuola dell’obbligo e degli studenti universitari. evidenziando i motivi per cui queste conoscenze dovrebbero migliorare e come la formazione continua, anche extra e post-scolastica, sia un elemento imprescindibile in questo percorso virtuoso per le persone e il pianeta».

Matricole e sostenibilità - Lo studio sulle matricole ha coinvolto 9 atenei: quello friulano e le università di Brescia, Catania, Foggia, Statale e San Raffaele di Milano, Roma “La Sapienza”, Torino e Verona. Sono stati raccolti 1676 questionari con un sondaggio online. L’obiettivo era valutare consapevolezza, conoscenze e atteggiamenti degli studenti del primo anno verso la sostenibilità e l’Agenda 2030 dell’Onu che fissa 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile del pianeta. È emerso che il 78 per cento degli intervistati non aveva mai partecipato, alle scuole superiori, a un’attività didattica sulle due questioni. Inoltre, che la conoscenza generale della sostenibilità da parte degli studenti era bassa, con poche eccezioni relative all’effetto serra o all'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Un livello di conoscenza più elevato era associato agli studenti che frequentano corsi scientifici e umanistici. La scuola è stata citata come la principale fonte di informazioni sui temi della sostenibilità, seguita da fonti online. La propensione verso l'approfondimento di concetti, indicatori, documenti e modelli di sviluppo sostenibile è stato generalmente moderato o elevato, con tre argomenti in maggior rilievo: effetto serra, disuguaglianze nella salute e impronta ecologica. Per l’Università di Udine l’indagine è stata condotta da un gruppo di ricerca composto da Silvio Brusaferro, Claudio Battistella, Laura Brunelli, Edoardo Ruscio, Cecilia Smaniotto. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “International Journal of Environmental Research and Public Health”.

Insegnanti e sostenibilità - Allo studio condotto tra gli insegnanti delle scuole dell'obbligo italiane hanno risposto 417 docenti. La maggior parte dei quali, il 68 per cento, delle scuole secondarie inferiori o superiori. Il sondaggio comprendeva una sezione aggiuntiva che analizzava l'impegno della scuola a integrare la sostenibilità nell'attuale programma di insegnamento. Gli insegnanti con migliori conoscenze in tema di sostenibilità appartenevano alle scienze umane e naturali. Il 93 per cento degli insegnanti ha indicato che i temi della sostenibilità erano già ben integrati nei programmi e nelle attività didattiche della loro scuola, principalmente attraverso progetti di cittadinanza attiva e lezioni frontali. Nel complesso, gli insegnanti hanno riscontrato un buon livello di conoscenza solo per alcuni dei temi della sostenibilità. Tra cui, in particolare, l'effetto serra, l'impronta ecologica e la resilienza. La fonte di informazione più importante è stata internet, seguita da fonti cartacee (giornali, riviste e libri). La maggior parte degli insegnanti, il 44 per cento, ha indicato che la sostenibilità dovrebbe essere insegnata in lezioni specifiche, mentre alcuni hanno riconosciuto che la sostenibilità potrebbe essere insegnata come parte integrante delle loro lezioni. Per quanto riguarda l'impegno delle scuole, è stato riportato un impegno almeno buono, con i punteggi più alti nei campi del riciclo, della riduzione dei rifiuti e nella lotta a disuguaglianze, povertà ed esclusione sociale. È stata riscontrata una relazione positiva tra il più alto livello di conoscenza degli insegnanti e un ambiente favorevole nella loro scuola in termini di sostenibilità. Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca formato da Maria Parpinel, Laura Brunelli, Massimo Del Pin, Edoardo Miotto, Edoardo Ruscio e Cecilia Smaniotto. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista scientifica “Sustainability”.

«La scuola italiana – afferma la professoressa Parpinel – sta lavorando per arricchire i propri programmi con le tematiche cardine per il raggiungimento dagli Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile attraverso corsi specifici, l'integrazione della sostenibilità nei programmi di apprendimento e la promozione di comportamenti sostenibili. Ciò offre un'opportunità unica per integrare la sostenibilità nelle attività didattiche e nell'intero ambiente educativo, presentando la scuola come un modello per una vita più sostenibile.

«Nel complesso – prosegue Parpinel –, i risultati delle ricerche fin qui condotte sostengono la necessità di integrare la sostenibilità nei programmi educativi delle istituzioni formali e, ancor prima, in quelli degli insegnanti. Inoltre, visto che i bisogni educativi delle persone continuano per tutta la vita, si conferma l'importanza cruciale dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e attenzione quindi dovrebbe essere rivolta anche alla formazione extra post-scolastica formale e informale della popolazione, altrettanto sostanziali per il raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile». Come ribadito anche in un recente contributo di Maria Parpinel, Laura Brunelli, Anna Saramin e Cecilia Smaniotto sulla rivista “Sustainability”.

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