Capofila la Regione Friuli Venezia Giulia, partecipano Asufc, Istituto superiore di sanità, sette Regioni e quattro atenei

Tutelare la salute nelle Rsa, progetto nazionale coordinato dall’Ateneo

Il 23 e 24 settembre a Palazzo Antonini Stringher a Udine meeting operativo con i partner

Prevenire e controllare le infezioni correlate all’assistenza per aumentare la tutela della salute nelle strutture residenziali socio-sanitarie. È l’obiettivo di un progetto nazionale coordinato dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine, che vede come capofila la Regione Friuli Venezia Giulia e la partecipazione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) e dell’Istituto superiore di sanità. Il progetto, biennale, è diretto da Silvio Brusaferro ed è finanziato con 500 mila euro dal Ministero della salute nell’ambito del programma 2023 del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie. Complessivamente sono 12 le unità operative coinvolte, fra cui altre sette Regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia e Toscana) e quattro università.

Lunedì 23 settembre, alle 16, a Palazzo Antonini Stringher a Udine (via Gemona 1), inizierà il meeting operativo del progetto che proseguirà fino a domani, 24 settembre.

Interverranno: il rettore dell’Ateneo friulano, Roberto Pinton; l’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi; il direttore generale dell’Asufc, Denis Caporale; il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini; e il direttore dell’Ufficio prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Paolo Maraglino, e il coordinatore scientifico del progetto, Silvio Brusaferro.

«Grazie a questo progetto – spiega il professor Brusaferro – è stato intrapreso un percorso che permetterà di adeguare le conoscenze degli operatori e dei quadri dirigenziali».

La ricerca

Il progetto ha anche una parte importante dedicata alla ricerca: sarà dedicata all’identificazione dei meccanismi e delle caratteristiche della circolazione dei patogeni resistenti nelle strutture residenziali socio-sanitarie e nelle strutture per acuti.

Gli sviluppi

Il progetto “La tutela della salute nelle strutture residenziali socio-sanitarie: un impegno condiviso per prevenire e controllare le infezioni correlate all’assistenza” ha già raggiunto un obiettivo: coordinare la sorveglianza nazionale sulla prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza nelle strutture socio-sanitarie. I dati sono stati anche forniti allo “European centre for disease prevention and control” permettendo così al nostro Paese di far parte anche del network europeo di sorveglianza. La sorveglianza infatti è fondamentale per la lotta alle infezioni e al contrasto della diffusione della resistenza antibiotica e la sua attuazione fa parte degli obiettivi del “Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (Pncar) 2022-2025”.

Il meeting di Udine

Nelle due giornate udinese saranno discussi anche i risultati quello della ricognizione delle strutture residenziali sul territorio nazionale. Un punto di inizio fondamentale per impostare il lavoro di individuazione delle buone pratiche da implementare in base alle specifiche attività e per “costruire” la formazione dei professionisti e dei dirigenti delle strutture in tema di prevenzione delle infezioni.