Due anni di lavoro e sei partner: ricercatori, consorzi vitivinicoli, istituzioni pubbliche
Vigneti: gestione più resiliente e sostenibile del suolo e delle risorse idriche, i risultati del progetto Irrigavit
Ricerca transfrontaliera Italia – Slovenia nelle aree dei Colli orientali del Friuli e di Brda. Il 26 novembre, alle 9.45, a Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo, presentazione dei risultati e firma dell’accordo di cooperazione per linee guida comuni
Gestione dei vigneti con tecniche avanzate di irrigazione, introduzione di inerbimenti innovativi e di strumenti digitali per il monitoraggio della condizione delle vigne, formazione tecnica di oltre 400 operatori, linee guida per rafforzare l’adattamento ai cambiamenti climatici dei vigneti. Sono i principali risultati di Irrigavit, il progetto transfrontaliero Italia-Slovenia coordinato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine. Il progetto ha sviluppato nuove strategie per una gestione più resiliente e sostenibile del suolo e delle risorse idriche in viticoltura, in particolare nelle aree dei Colli Orientali del Friuli e di Brda.
I risultati e un accordo di cooperazione transfrontaliero per adottare le linee guida comuni elaborate da Irrigavit saranno presentati domani, mercoledì 26 novembre, alle 9.45, nella Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo.
Interverranno: il presidente del Consorzio tutela vini Colli Orientali e Ramandolo, Filippo Butussi; gli assessori all’agricoltura, Stefano Zannier, e alle finanze, Barbara Zilli, della Regione Friuli Venezia Giulia; il prorettore dell’Università di Udine, Giorgio Alberti; il segretario congiunto del Programma Interreg Italia-Slovenia 2021-2027, Andreja Grom; il direttore dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), Mauro Giovanni Viti, assieme a Paolo Tonello e Michele Fabro; il direttore della Direzione per l’agricoltura del Ministero dell’agricoltura, delle foreste e dell’alimentazione della Slovenia, Nika Gregorič; il direttore delL’Agenzia Regionale della Severna Primorska di Nova Gorica, Matija Ukmar; Andrej Simončič dell’Istituto Agrario della Slovenia; Barbara Stenni dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Milan Brajnik dell’Istituto Geodetico della Slovenia.
Il giorno seguente, giovedì 27 novembre, a Villa Vipolže, a Brda, si terrà una tavola rotonda e un focus sugli eventi climatici estremi.
I risultati
Fra i più importanti risultati del progetto Irrigavit c’è l’applicazione del potenziale idrico fogliare come parametro principale per valutare lo stato idrico della vite e per determinare l’irrigazione di soccorso. Inoltre, sono stati adottati modelli di gestione idrica basati su fasi fenologiche della vite, per ottimizzare qualità e resa in base all’obiettivo enologico. È stata anche introdotta una gestione del suolo tramite pratiche di inerbimento e sovescio (pratica che consiste nel seminare piante come leguminose e graminacee per poi trinciarle e interrarle nel suolo), che migliorano la ritenzione idrica, la fertilità del suolo e riducono l’erosione. La formazione ha coinvolto oltre 400 persone fra produttori vitivinicoli, studenti, ricercatori e operatori. Grazie a tecnologie per il monitoraggio da remoto è stato possibile misurare lo stress idrico delle vigne. Un lavoro reso possibile anche grazie a piattaforme Gis – per raccogliere, analizzare, gestire e visualizzare dati collegati a una posizione geografica specifica – e strumenti Dss – per supportare decisioni complesse attraverso l’integrazione, l’analisi e l’elaborazione di grandi quantità di dati.
«Il progetto – spiega il coordinatore Paolo Sivilotti, docente di viticoltura e fisiologia della vite – si chiude in un momento di fragilità del territorio che ha subito danni causati dalle alluvioni che hanno colpito gravemente il territorio dei Colli Orientali del Friuli e di Brda, evidenziando l’urgenza di strategie comuni per la gestione idrica, la tutela del suolo e la prevenzione degli effetti dei cambiamenti climatici».
Il progetto, biennale, ha coinvolto ricercatori, consorzi vitivinicoli e istituzioni dei sei partner di Italia e Slovenia: oltre all’Ateneo friulano, il Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo, il Kmetijski Inštitut Slovenije, il Geodetski Inštitut Slovenije, e il RRA Severne Primorske di Nova Gorica. Inoltre, sono partner associati di Irrigavit: l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia (Arpa), la Regione Friuli Venezia Giulia, Veneto Agricoltura, l’area tecnico ambientale del Consorzio Tutela Prosecco doc, l’Università di Padova, Il Consorzio Brda, l’Agenzia regionale dello sviluppo di Podravje – Maribor, la Regione di coesione Slovenia Orientale, il Centro di supporto alle imprese per lo sviluppo di tecnologie verdi e un supporto speciale da parte del Ministero dell’agricoltura, delle foreste e dell'alimentazione della Slovenia.