Vitigni resistenti: il presidente dell’Ufficio comunitario delle varietà vegetali in visita all’Ateneo e all’IGA

La delegazione comunitaria ha incontrato il rettore Pinton, l’assessore regionale Zannier e i professori Morgante, Bolognini, Marangon, Cressati e il direttore del centro ricerca di Rauscedo, Sartori

Si è detto sorpreso della qualità dell’attività vitivinicola in regione, in particolare di quanto fatto dall’ateneo friulano, dall’Istituto di genomica applicata e da Vivai cooperativi Rauscedo per la creazione, lo sviluppo e la valorizzazione delle nuove varietà di vite resistenti alle malattie, considerandolo un caso esemplare di collaborazione tra ricerca pubblica e privata. Francesco Mattina, presidente del Community Plant Variaty Office (CPVO), l’ufficio della Comunità europea per le varietà vegetali, ha fatto visita all'Università di Udine, all'Istituto di Genomica Appllicata e ai Vivai cooperativi Rauscedo lo scorso 22 marzo, per partecipare a una tavola rotonda organizzata dall'ateneo friulano. La delegazione comunitaria ha incontrato a palazzo Maseri il rettore Roberto Pinton e i professori Michele Morgante, Silvia Bolognini, Francesco Marangon, Claudio Cressati, nonchè il direttore del centro ricerca di Rauscedo, Eugenio Sartori.

L’ateneo di Udine ha costituito 25 nuove varietà vegetali protette con privative comunitarie, di cui 15 varietà di vite resistenti alle malattie, 8 varietà di kiwi (uno con brevetto nazionale) e 2 di girasole. Le privative vegetali rappresentano un fattore strategico della proprietà intellettuale generata dalla ricerca universitaria e proprio su queste si è concentrata la delegazione comunitaria preposta alla tutela di queste nuove varianti.

Alla giornata ha partecipato anche l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier. “Il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato in questi anni una capacità di ricerca e innovazione nel settore agroalimentare di qualità eccellente, tale da diventare patrimonio dell’intero Paese - ha detto l'assessore -. La sfida principale è trasferire la ricerca al settore produttivo guardando in particolare alle soluzioni nel settore vitivinicolo che rispondono meglio alla sostenibilità ambientale delle colture e alla resistenza ai cambiamenti climatici”. Zannier ha ricordato come “il Friuli Venezia Giulia con il 13 per cento di superficie vitata sull’intera superficie agricola supera di molto la media italiana che si attesta sul 5 per cento. Numeri che danno conto dell’interesse con cui i produttori locali guardano alla ricerca in questo settore e ripongono fiducia nelle ulteriori innovazioni attese ma che richiamano anche alla necessità di attivare eventuali inserimenti dei vini derivanti da queste nuove varietà nei disciplinari IGT, attività questa che potrà avvenire solo a fronte di una iniziativa dei produttori vinicoli nel rispetto delle normative statali.



 

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