30 Marzo 2021 –
Continua il dibattito sui temi più attuali in ambito bancario e finanziario
Corsi si laurea in Banca e Finanza: approfondimenti con i maggiori professionisti del settore
Confronto con Bernardo Mattarella e Gaia Mazzalveri
I corsi di laurea in Banca e Finanza continuano ad ospitare un prestigioso confronto sui temi più attuali del settore bancario e finanziario. Questa settimana, in particolare, è stato approfondito il tema delle operazioni di ristrutturazione bancaria. «Il dibattito - ricorda Enrica Bolognesi, coordinatrice dei corsi di laurea in Banca e Finanza - si è arricchito grazie alla presenza di due relatori di grande spessore, ovvero Bernardo Matterella, AD di Gruppo Mediocredito Centrale, e Gaia Mazzalveri, partner della società di consulenza finanziaria e investment banking Vitale &Co, che sono stati diretti protagonisti di una delle più recenti vicende di ristrutturazione bancaria: il caso Banca Popolare di Bari».
Attraverso le parole dei due manager ha preso vita un dettagliato racconto di una delle vicende più segnanti il panorama bancario e finanziario italiano negli ultimi decenni. Un’occasione unica di approfondimento, risultato del costante impegno dei docenti di Banca e Finanza. «Sono le occasioni di approfondimento e confronto come queste - sottolinea Bolognesi che riteniamo possano fare la differenza nella formazione dei nostri studenti: opportunità uniche per sviluppare un senso critico che in questo modo può già essere messo alla prova non solo con la casistica d’aula, ma anche con eventi di primissimo piano di un settore, quello bancario e finanziario, in continuo mutamento».
Fondata nel 1960, Banca Popolare di Bari era attiva principalmente nel Sud Italia. A lungo sotto il controllo della famiglia Jacobini, nel 2019 la Banca d’Italia commissaria l’istituto e provvede a nominare i commissari straordinari. Viene quindi emanato dal Governo Conte, nel dicembre del 2019, un decreto contenente le misure di salvataggio della banca. Si apre a quel punto una imponente operazione di ristrutturazione, che vede in prima battuta un risanamento dell’Istituto pugliese grazie all’intervento di un soggetto pubblico, Mediocredito Centrale, e di un soggetto privato, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. All’operazione, del valore di 1,4 miliardi di euro, segue una seconda fase, che vede la creazione del Polo Bancario del Mezzogiorno, con Mediocredito Centrale a ricoprire il ruolo di operatore industriale e di capogruppo delle controllate Banca Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Orvieto, precedentemente acquisita dalla Popolare di Bari.
Attraverso le parole dei due manager ha preso vita un dettagliato racconto di una delle vicende più segnanti il panorama bancario e finanziario italiano negli ultimi decenni. Un’occasione unica di approfondimento, risultato del costante impegno dei docenti di Banca e Finanza. «Sono le occasioni di approfondimento e confronto come queste - sottolinea Bolognesi che riteniamo possano fare la differenza nella formazione dei nostri studenti: opportunità uniche per sviluppare un senso critico che in questo modo può già essere messo alla prova non solo con la casistica d’aula, ma anche con eventi di primissimo piano di un settore, quello bancario e finanziario, in continuo mutamento».
Fondata nel 1960, Banca Popolare di Bari era attiva principalmente nel Sud Italia. A lungo sotto il controllo della famiglia Jacobini, nel 2019 la Banca d’Italia commissaria l’istituto e provvede a nominare i commissari straordinari. Viene quindi emanato dal Governo Conte, nel dicembre del 2019, un decreto contenente le misure di salvataggio della banca. Si apre a quel punto una imponente operazione di ristrutturazione, che vede in prima battuta un risanamento dell’Istituto pugliese grazie all’intervento di un soggetto pubblico, Mediocredito Centrale, e di un soggetto privato, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. All’operazione, del valore di 1,4 miliardi di euro, segue una seconda fase, che vede la creazione del Polo Bancario del Mezzogiorno, con Mediocredito Centrale a ricoprire il ruolo di operatore industriale e di capogruppo delle controllate Banca Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Orvieto, precedentemente acquisita dalla Popolare di Bari.