Molte ricerche anche in Italia dimostrano che il miglioramento genetico esiste già in natura e l'uomo lo ha incoraggiato millenni fa con la selezione e l'addomesticamento delle piante fino alle attuali biotecnologie, che consentono di produrre di più, consumando meno risorse e riducendo l'inquinamento.
Mediante la "modificazione mirata del patrimonio genetico" (genome editing) si può produrre in una varietà coltivata (es. frumento) una qualsiasi mutazione favorevole, senza introdurre nuovi geni. Il risultato è un frumento resistente alle malattie e coltivabile riducendo l’uso di prodotti chimici e di acqua. Secondo alcuni agricoltori e ambientalisti la "modificazione mirata del patrimonio genetico" potrebbe causare molte mutazioni a catena, inattese e negative con possibili implicazioni per la sicurezza di alimenti, mangimi e ambiente. Inoltre, essi mettono in luce le questioni etiche derivanti da un utilizzo improprio o incontrollato di queste tecniche. L'evento intende mettere a confronto le due visioni, mediante l'intervento di diversi, qualificati esponenti.
Mediante la "modificazione mirata del patrimonio genetico" (genome editing) si può produrre in una varietà coltivata (es. frumento) una qualsiasi mutazione favorevole, senza introdurre nuovi geni. Il risultato è un frumento resistente alle malattie e coltivabile riducendo l’uso di prodotti chimici e di acqua. Secondo alcuni agricoltori e ambientalisti la "modificazione mirata del patrimonio genetico" potrebbe causare molte mutazioni a catena, inattese e negative con possibili implicazioni per la sicurezza di alimenti, mangimi e ambiente. Inoltre, essi mettono in luce le questioni etiche derivanti da un utilizzo improprio o incontrollato di queste tecniche. L'evento intende mettere a confronto le due visioni, mediante l'intervento di diversi, qualificati esponenti.