10 febbraio, Giorno del Ricordo

Il messaggio del rettore, Roberto Pinton

Foto Caterina Giacomini

Il Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento nel 2004 con decisione largamente condivisa, commemora i tragici fatti accaduti sul nostro confine orientale durante e dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Con tale norma il Parlamento ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza nazionale ricordando per sempre e a tutti, le vittime delle foibe, le sofferenze e il dolore dei tantissimi italiani di Istria, di Fiume e della Dalmazia che furono costretti ad allontanarsi per sempre dalle loro case e a divenire esuli: una tragica vicenda che ha subito l’oblio della storia.

Il Giorno del Ricordo risarcisce moralmente, almeno in parte, i nostri connazionali e testimonia la presa di coscienza dell’intera nazione sui fatti che li videro tragicamente protagonisti: è importante che su questi eventi storici si crei una memoria condivisa, patrimonio prezioso e indispensabile di una comunità civile, libera e democratica.

Come ebbe a dire il Presidente Mattarella, “…Oggi la comune casa europea permette a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace. Un orizzonte di speranza nel quale non c'è posto per l'estremismo nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche".

L’Università, in quanto luogo simbolo di trasmissione del sapere, ha il dovere di promuovere la formazione dei giovani, anche attraverso il ricordo di tragici eventi che hanno segnato le storie di questo nostro territorio

Il Rettore

Roberto Pinton

 

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