21 Settembre 2007
Ideato dal team di Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo
Arti visive contemporanee: progetto finanziato dalla Commissione Europea
243 mila euro per realizzare un nuovo percorso di studi europeo e un network internazionale di ricerca
La Commissione europea, nell’ambito del Lifelong learning programme 2007-2013, il fondo europeo destinato a finanziare reti internazionali di ricerca e cooperazione scientifica, ha destinato 243 mila euro per il progetto di durata triennale coordinato dall’università di Udine nell’ambito della valorizzazione delle opere audiovisive multimediali. Il progetto, denominato Ippcva (Ideation, presentation, preservation of contemporary visual arts), prevede la messa a punto e l’avvio di un nuovo curriculum di studio europeo dedicato alle arti visive contemporanee e la costituzione di un network di ricerca, punto di riferimento internazionale per la riflessione scientifica e la pratica conservativa dell’arte dei media e digitale in genere, attraverso una fitta attività in collaborazione con le università partner di Amsterdam, Bochum e Parigi III. Ideato da un team di docenti e ricercatori del corso di laurea Dams – discipline delle arti, della musica e dello spettacolo della sede goriziana dell’ateneo friulano, Ippcva definirà un programma formativo di alto profilo, che si concreterà in un master internazionale di secondo livello dedicato alle nuove professionalità richieste dal mercato nell’ambito della media art.
Il team di ricerca Ippcva, diretto da Cosetta Saba e Leonardo Quaresima e operante nell’ambito dei due laboratori di cinema dell’ateneo, “Crea” (Centro ricerche ed elaborazioni audiovisive) e “La camera ottica”, mira a definire una nuova figura professionale «in grado di operare – sottolinea Quaresima – all’interno del complesso di trasformazioni che investono continuamente le forme d’arte a base tecnologica, capace di pianificare strategie vincenti per l’esposizione, la prevenzione e l’archiviazione di opere audiovisive multimediali». Il progetto «non si limiterà – aggiunge Saba - alla definizione di strategie di conservazione e restauro di media analogici, come videotape, cinema d’artista, film sperimentali, ma si focalizzerà anche sulla necessità di mettere a punto protocolli chiari per il mantenimento e il recupero di tutte quelle forme d’arte digitali, indipendenti dal supporti, ma altrettanto esposte al rischio dell’obsolescenza e dell’oblio».