Dal parco cittadino all’aiuola spartitraffico, il verde urbano ed extraurbano non è soltanto strumento di arredo, bensì fondamentale componente per la mitigazione dell’inquinamento. Per definire in maniera quantitativa il ruolo e le ricadute positive, anche economiche, degli interventi di “mitigazione ecologica” sul territorio, scende in campo l’ateneo friulano, che coordinerà il progetto “Valutazione quantitativa delle capacità delle specie arbustive e arboree ai fini della mitigazione dell’inquinamento atmosferico in ambiente urbano e perturbano”. Presentato dal dipartimento di Scienze agrarie e ambientali (Disa) dell’ateneo, selezionato e finanziato per 207 mila euro dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), il progetto ha come obiettivo la definizione del ruolo delle infrastrutture vegetali in ambito urbano ed extraurbano al fine della riduzione dell’inquinamento.
In particolare, l’ateneo di Udine oltre a coordinare il progetto, cui partecipano le università di Bologna e Firenze e l’Unità di ricerca vivaismo verde urbano ornamentale di Pescia (Pistoia), si occuperà della definizione del ruolo del verde urbano della città di Udine, «considerata – precisa il responsabile del progetto, Giuseppe Zerbi – come campione rappresentativo delle realtà urbane di media dimensione». Il progetto avrà durata triennale, sarà coordinato dal professor Zerbi in stretta collaborazione con il ricercatore Luca Marchiol, e coinvolgerà ricercatori, assegnisti di ricerca e dottorandi del Disa dell’ateneo friulano. L’attività del gruppo di ricerca verrà organizzata anche in collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente - Arpa FVG e con il Servizio verde pubblico del comune di Udine.
Il progetto è stato messo a punto dal Disa nell’ambito di un bando ministeriale per la selezione di progetti di ricerca e sperimentazione nel settore florovivaistico, elaborati da varie istituzioni di ricerca e presentati da piccole e medie imprese operanti nel settore. Al bando hanno concorso una sessantina di progetti e una decina hanno ottenuto il finanziamento. «Sono lieto – dice Zerbi – che il Ministero abbia riconosciuto la validità del nostro progetto e che un gruppo di ricerca dell’università di Udine abbia avuto, ancora una volta, il compito di coordinare un team interdisciplinare di alto livello, confermando anche l’alta specializzazione di questa università sui grandi temi di rilevanza ambientale».