7 Settembre 2009
Conferenza internazionale dal 10 al 12 settembre
a Udine e Trieste
Beni culturali: asse Fvg-America Latina per nuove regole di tutela condivise
Assise internazionale di esperti per giungere
alla Carta di Udine dopo quelle di Venezia del 1964
e di Quito del 1967
Rilanciare a livello internazionale il tema dei beni culturali mettendo insieme l’esperienza italiana, in particolare quella maturata dall’Università di Udine, e quella dell’America Latina, continente che ha un patrimonio storico-artistico con una delle densità più alte al mondo. A questo punta la conferenza internazionale Italia–America Latina su “Conservazione, tutela e uso dei beni culturali” in programma a Udine e Trieste dal 10 al 12 settembre, organizzata dal Centro internazionale alti studi latinoamericani dell’Ateneo friulano.
L’obiettivo è fare del Friuli Venezia Giulia un punto d’incontro internazionale su questo tema e delineare una Carta di Udine che vincoli i Paesi aderenti all’applicazione di norme condivise sui beni culturali. Una ventina i Paesi rappresentati alle assise da circa trenta studiosi e rappresentanti d’istituzioni che si occupano del patrimonio culturale provenienti dall’Europa e dalle Americhe. Gli esperti arrivano, in particolare, da Argentina, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Città del Vaticano, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, Francia, Italia, Messico, Panama, Perù, Santo Domingo, Spagna, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela. Parteciperanno, inoltre, parlamentari e delegati dei Paesi e dei governi latinoamericani.
«L’ambizione – spiega il coordinatore dell’evento, Mario Sartor, docente di Storia dell’arte latinoamericana all’Università di Udine – è quella di gettare le basi per una riformulazione del concetto di patrimonio e di bene culturale, inteso come l’insieme delle opere materiali, immateriali e intangibili che danno significato alla vita umana. È inoltre necessaria una nuova presa di posizione globale per una tutela più estesa e una fruizione più completa che tenga conto delle necessarie dinamiche economiche e delle esigenze di un turismo intelligente e sostenibile». I punti di riferimento da cui partire sono la Carta internazionale di Venezia (1964) per la conservazione, il restauro dei monumenti e dei siti, e le Norme di Quito (1967) sulla conservazione e l’utilizzazione dei monumenti e dei luoghi d’interesse artistico e storico. «Non a caso – sottolinea Sartor – la conferenza è organizzata dall’Università di Udine, da sempre molto sensibile a questi temi tanto da attivare prima in Italia, e fin dalla sua nascita, nel 1978, un corso di laurea in Conservazione dei beni culturali cui si sono aggiunti altri percorsi formativi caratterizzanti come quelli in Scienze e tecniche del turismo culturale».
La conferenza si aprirà giovedì 10 settembre, alle 9, nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. Interverranno, fra gli altri, il rettore Cristiana Compagno; il sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti; l’assessore regionale al Lavoro, università e ricerca, Alessia Rosolen; l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Luigi Reitani; gli ambasciatori Paolo Bruni e Josè Luis Dicenta, rispettivamente segretari generali dell’Istituto Italo-latino-americano e dell’Unión Latina, e il preside della facoltà di Lettere, Andrea Tabarroni.
I lavori proseguiranno venerdì 11 settembre, sempre, nel Salone del Parlamento del Castello di Udine e si termineranno sabato 12 settembre, a Palazzo Balkan a Trieste. L’evento è organizzato in collaborazione con il ministero degli Affari esteri, l’Università di Trieste, il Consorzio universitario del friuli, l’Istituto italo-latino-americano e la Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa.