Museo del patrimonio edile: al via il progetto di realizzazione

Siglato l'accordo tra Cassa Edile e Dipartimento
di scienze umane dell’Università di Udine

Il settore delle costruzioni edili ha sempre avuto nella provincia di Udine un fondamentale rilievo sociale, economico e culturale. L’idea di raccogliere in un luogo fisico i contenuti e i simboli tecnici, sociali ed economici legati alla storia del settore edile in Friuli è sempre stata una comune volontà delle parti sociali e datoriali della Cassa e della Scuola Edile di Udine. Obiettivo principe non disperdere un patrimonio di saperi tecnici, tradizioni locali, valori mutualistici e formativi che hanno contraddistinto negli anni la provincia friulana.

Il compito è stato affidato dalla Cassa Edile di Udine al Dipartimento di Scienze Umane (DISU) dell’Università degli Studi di Udine, costituendo un Comitato Scientifico coordinato dal prof. Gian Paolo Gri che seguirà i lavori di avvio per la realizzazione del Museo per cui, al momento, è previsto uno sviluppo su 3 anni. L’investimento iniziale della Cassa - stanziati 40.000 euro – permetterà al DISU di bandire anche un assegno di ricerca che permetta l’avvio di un vero e proprio archivio della memoria con la catalogazione di fotografie, documenti, strumenti, reperti di archeologia industriale (come argani a vapore e primi escavatori) che, nelle intenzioni dei coordinatori del progetto, pur rimanendo di proprietà delle varie imprese edili verranno dati in prestito al Museo per l’allestimento di mostre temporanee itineranti sul territorio.

Oltre a creare un archivio, il Museo del Patrimonio Edile fungerà da vero e proprio centro di attività culturali collegate al settore edile: una struttura permanente per la realizzazione di ricerche, catalogazioni ma anche un punto di riferimento per un’azione sinergica tra le diverse istituzioni del settore.

Sono infatti già in corso alcuni accordi con il Museo Territoriale della Bassa Friulana e l’obiettivo è di allargare la rete coinvolgendo l’area dell’insediamento delle fornaci in Friuli e quella musiva nello Spilimberghese. «L’obiettivo è quello di creare un centro di catalogazione che sia anche online - afferma il prof. Gian Paolo Gri - costantemente aggiornato e integrato di nuove informazioni, con la realizzazione di video interviste che racconteranno storie di vita, testimonianze di maestranze e imprenditori. Questo materiale visivo andrà a costituire una mediateca e insieme alla catalogazione di strumenti e documenti, sarà il nucleo centrale della mostra che verrà allestita presso i locali della Cassa Edile e della Scuola Edile di Udine e che potrà poi essere iterata in esposizioni temporanee sul territorio». L’attività di ricerca e catalogazione si varrà del team di docenti, ricercatori e collaboratori del Disu già attivi nel settore dell’antropologia museale, tra di essi Roberta Altin, Antonio Giusa, Stefano Morandini e Sabrina Tonutti.

«Fondamentale la ricerca di altri fondi – afferma il presidente della Cassa Edile Piero Petrucco – quanto stanziato dalla Cassa copre infatti le prime esigenze per lo start-up del progetto. Per questo ci muoveremo in primis nel coinvolgimento delle Associazioni di categoria, le imprese private e quindi verso gli enti pubblici e la Regione». Ma il contributo della Cassa Edile non sarà solo economico. Oltre a mettere a disposizione i locali per l’ubicazione del nucleo centrale del museo, fattiva sarà la partecipazione delle parti datoriali e sindacali al comitato scientifico che ne seguirà il progetto: ne fanno parte infatti a oggi, il comitato di presidenza della Cassa, nelle persone del presidente Piero Petrucco e del vicepresidente Valentino Bertossi, il geometra Gino Stefanutti di Confartigianato, Viviano Cosolo di FILCA-CISL e l’ing. Domenico Taverna dell’omonima Impresa Taverna SpA, tra le più storiche imprese edili presenti in Friuli già ad inizi ‘800.

Alla presentazione del progetto era presente anche il neo vicepresidente della Cassa Edile, Valentino Bertossi di Filca Cisl Alto Friuli che manifestando il suo plauso all’iniziativa ha affermato: «è un progetto che mette al centro il lavoro dell’uomo, del sapere e del saper fare. Quello del muratore è un mestiere duro che ha saputo fondere in un tutt’uno ingegno, professionalità e arte. Questa iniziativa voluta dalle parti datoriali e sindacali della Cassa è esempio di effettiva bilateralità, caratteristica che da sempre ha contraddistinto il settore edile anche se oggi non è così ovvio esplicare».

FONTE: UFFICIO STAMPA "CALT"

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