Convegno nazionale il 18 e 19 novembre al polo di via Margreth 3 a Udine

Scuola, educazione, tecnologie, democrazia: da don Milani alle classi 2.0

Due giorni di analisi e proposte sul ruolo dell’istruzione
e della formazione nell’era della società digitale globalizzata

“Democrazia, tecnologie e testimonianza educativa oggi”. È il titolo del convegno nazionale che l’Università di Udine organizza venerdì 18 (dalle 9) e sabato 19 novembre presso il polo pedagogico dell’Ateneo (aule 1 e 2), in via Margreth 3 a Udine. La due giorni di studi intende analizzare il rapporto tra l’uso della tecnologia in prospettiva educativa – dalla formazione degli insegnanti all’educazione professionale, dall’educazione informale a quella permanente – e le istanze democratiche della società in trasformazione. L’incontro, promosso dalla facoltà di Scienze della formazione e dal dipartimento di Scienze umane, si aprirà con i saluti del preside della facoltà Gian Luca Foresti e dell’assessore regionale all'Istruzione e università, Roberto Molinaro. Alle 11.45 è previsto l’intervento del rettore Cristiana Compagno.  
 
Alla prima giornata parteciperanno, tra gli altri: Michele Corsi, presidente della Società italiana di Pedagogia, con una riflessione su Persone, famiglie società: un rapporto da ricostruire; Giuseppe Spadafora e Teodora Pezzano (Università della Calabria) che parleranno su John Dewey e la democrazia: cosa resta oggi della sua lezione? (con video intervista a John Dewey). E ancora, Cosimo Scaglioso (Università per stranieri di Siena) con un intervento su don Milani: scuola e parola per “cittadini sovrani”, e Ivo Lizzola, preside della facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Bergamo, che tratterà il tema Educazione oggi e nuove dinamiche sociali. La sessione pomeridiana sarà dedicata a comunicazioni e workshop curati dal Gruppo di ricerca in Pedagogia generale e tecnologie educative dell’Ateneo, coordinato da Roberto Albarea.
 
Le seconda giornata (sempre inizio alle 9) vedrà gli interventi di: Roberto Albarea (Università di Udine) su La tecnologia del sé: per una democrazia interiore; Luigi Torchio (Ufficio scolastico regionale) su Scuola e tecnologie educative in prospettiva democratica; Alessandra Missana (Ansas FVG) sul Progetto cl@ssi 2.0, e Arduino Salatin, preside dell’Istituto universitario salesiano di Venezia e direttore dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa di Trento), su Formazione tecnico-professionale ed educazione alle tecnologie. L’ultima relazione, su Fede e democrazia nell’età tecnologica, sarà tenuta da don Pierluigi Di Piazza, direttore del Centro “Ernesto Balducci” di Zugliano (Udine). Seguirà il dibattito.
 

«I temi del convegno – afferma il coordinatore scientifico, Roberto Albarea – si inseriscono nel cuore del secondo divario digitale che pone l’accento sulle differenze d’uso, mentre il primo riguarda l’accesso. In particolare, verrà focalizzato il cosiddetto modello dell’effetto San Matteo, cioè la ripartizione di ogni nuova risorsa in proporzione a quanto già si possiede». In altre parole, l’accesso e l’uso delle tecnologie dipenderebbero anche da un precedente processo di inculturazione su larga scala. «Questo – spiega Albarea – porterebbe a un auspicabile superamento della dicotomia tra saperi “tradizionali” e saperi “tecnologici” e allontanarsi sia da posizioni apocalittiche di rifiuto della tecnologia sia da aprioristiche esaltanti accettazioni».

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